Un bilancio del primo anno da Presidente della Cei, un’analisi della situazione politica del Paese, il rilancio dello sguardo sull’Europa e sul Mediterraneo. Ruota attorno a questi punti il testo con cui questa mattina il Card. Gualtiero Bassetti, Arcivescovo di Perugia – Città della Pieve e Presidente della CEI, apre i lavori dell’Assemblea generale della CEI (Roma, 21- 24 maggio 2018).
Il Presidente inizia con il suo bilancio personale: “in questi mesi” il suo mandato lo ha portato “a uscire sempre più frequentemente dalla “mia” Perugia, per un ministero dell’ascolto e dell’incontro, della consolazione e dell’incoraggiamento”.
“La frequentazione sistematica della Segreteria Generale della CEI – prosegue il Cardinale -, il tempo speso per la conoscenza diretta di responsabili e dipendenti, la condivisione di problemi e le attese di cambiamento che dal territorio si riversano sul centro, mi hanno reso ancora più consapevole della necessità di un impegno puntuale e condiviso”.
Per quanto riguarda la situazione politica italiana, dopo aver espresso “con convinzione la nostra stima al Presidente della Repubblica per la guida saggia e paziente con cui sta facendo di tutto per dare un governo all’Italia”, il Cardinale Bassetti ricorda “come non basti nemmeno avere un governo per poter guidare il Paese”. Richiama la necessità di “conoscerlo davvero questo Paese, conoscerne e rispettarne la storia e l’identità; bisogna conoscere il mondo di cui siamo parte e nel quale la nostra Repubblica – cofondatrice dell’Europa unita – è desiderosa di ritornare a svolgere la sua responsabilità di Paese libero, democratico e solidale”.
“Credo che – evidenzia il Presidente della Cei -, con lo spirito critico di sempre, sia giunto il momento di cogliere la sfida del nuovo che avanza nella politica italiana per fare un esame di coscienza e, soprattutto, per rinnovare la nostra pedagogia politica e aiutare coloro che sentono che la loro fede, senza l’impegno pubblico, non è piena. Sono molti, sono pochi? Ancora una volta, non è questione di numero, ma di luce, lievito e sale: ogni società vive e progredisce se minoranze attive ne animano la vita spirituale e si mettono al servizio di chi nemmeno spera più”.
Infine, in un Mediterraneo “teatro di conflitti e tragedie, di scelte disperate e di minacce dalle conseguenze incalcolabili”, Bassetti sottolinea “ho maturato la convinzione circa la bontà e l’urgenza di dar vita a un Incontro di riflessione e spiritualità per la pace nel Mediterraneo”.
Un’occasione di incontro fra i Vescovi del Mediterraneo che, si dice convinto il Cardinale Presidente, “in forza della comunione ecclesiale e della nostra capacità di inculturazione si aiuti a maturare quello sguardo incrociato e complessivo che spesso è assente nell’operato delle singole nazioni o all’interno delle organizzazioni internazionali”.