“La “micro”, intesa come approccio progettuale personalizzato, sull’individuo, sulla comunità locale, basato sul rispetto e valorizzazione della dignità umana, è uno strumento teso a valorizzare le relazioni umane, la partecipazione comunitaria, il dono, la promozione dell’uomo e dei suoi tanti «talenti» – spiega mons. Vittorio Nozza, Direttore di Caritas Italiana -: “Nella riflessione e nelle prassi dei cammini della rete Caritas, nel corso della sua storia, le “micro” sono state finalizzate soprattutto alla promozione di una economia solidale e ordinaria, di una progettualità e un lavoro a misura d’uomo e in generale dei diritti umani”.
Per Caritas Italiana e per la rete delle Caritas Diocesane in Italia, questa riflessione generale si è già concretizzata in varie esperienze significative: nei “microprogetti” che da sempre hanno caratterizzato molti interventi nei Paesi più poveri; nel “microcredito” che più recentemente ha trovato applicazioni sia in Italia sia all’estero; in riferimento al percorso della CEI che ha condotto al “prestito della speranza” e ai suoi sviluppi; più recentemente, nei “vari interventi” di risposta alla crisi economico-finanziaria.
Di fronte a questa ricchezza di esperienze (basti pensare che solo gli interventi finora monitorati di microcredito per famiglie e imprese in risposta alla crisi sono 162), il seminario del 29 aprile intende mettere in atto una conoscenza puntuale di queste operatività in atto presso le Caritas diocesane e un’analisi e una riflessione generale, anche in continuità con le iniziative già effettuate in termini di riflessione condivisa.
Per quanto riguarda i microprogetti di sviluppo Caritas Italiana ne ha realizzato 297 in 55 Paesi, per una spesa complessiva di 1.271.133 euro.
Rispetto all’ambito d’intervento essi sono risultati così suddivisi: promozione socio economica 145, sanitario 49, sociale 103. Per quanto riguarda invece l’ambito geografico, 121 sono stati realizzati in Africa, 78 in America Latina, 69 in Asia e Oceania, 23 in Europa e 6 in Medio Oriente.
Rispetto agli anni precedenti la Caritas registra un sensibile aumento dei bisogni e delle richieste provenienti dai Paesi dell’Europa orientale e dell’area Medio Oriente – Nord Africa.