Rivista Sovvenire, 14 Giugno 2021
“Il giardino non è solo metafora di una patria perduta di cui sentiamo una nostalgia profonda, ma anche la possibilità di anticiparlo in questa vita terrena, perché la presenza di Gesù fa fiorire perfino un deserto e mette pace ai sentimenti più bestiali”. Abbiamo chiesto al biblista Martino Signoretto di accompagnarci in un viaggio dal libro della Genesi fino all’Apocalisse, seguendo le tracce dell’immagine del giardino nella Sacra Scrittura. Passando dal libro del profeta Isaia al Cantico dei Cantici, dal Vangelo di Marco a quello di Giovanni, lo scenario dell’Eden cede il posto alla vigna del Signore, al giardino come figura dell’amata o come teatro del primo incontro del Risorto con la Maddalena, che non lo riconosce come “custode del giardino”, finché non viene chiamata per nome.