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Cercando la felicità

Articolo, 24 Ottobre 2018

La Fondazione Migrantes presenta il Rapporto italiani nel mondo 2018. Più di 5 milioni i nostri connazionali all’estero; 128.000 partiti solo nel 2017, con un boom di over 50. Il Card. Bassetti: “Nel diritto a viaggiare c’è un diritto ad esistere cercando la felicità”.

In cerca di futuro

Articolo, 17 Ottobre 2017

La Fondazione Migrantes ha presentato la XII edizione del “Rapporto Italiani nel mondo” che raccoglie le analisi statistiche delle fonti ufficiali più accreditate, nazionali ed internazionali, sulla mobilità dall’Italia.

In scena, le fragilità del territorio

Articolo, 10 Gennaio 2017

Fare memoria del terremoto del 1693 nella Val di Noto, che provocò la distruzione di oltre 45 centri urbani e la morte di circa 60mila persone, per richiamare l’attenzione sul rischio sismico di questo pezzo di Sicilia. È l’obiettivo del concerto «Note per ricordare» in programma domani alle 18.30 nella chiesa della Badía a Ragusa, (…)

» da Ufficio per le comunicazioni sociali

Via dall'Italia in 5 milioni

Articolo, 06 Ottobre 2016

Negli ultimi dieci anni la mobilità italiana è aumentata del 54,9%: i cittadini iscritti all’Anagrafe degli Italiani Residenti all’Estero sono passati da poco più di 3 a quasi 5 milioni. La maggioranza proviene dal sud, ma è in aumento il numero di residenti al centro-nord. Tra le mete più ambite la Germania e il Regno Unito, e comunque l’Europa. Da segnalare il fenomeno dei nuovi migranti di origini non italiane, ma che sono recentemente partiti dal nostro Paese con cittadinanza italiana.

Non cifre, ma prossimità

Articolo, 06 Ottobre 2014

Sono 94.126 gli italiani emigrati nel corso del 2013 (+16,1% rispetto all’anno precedente), per lo più giovani settentrionali tra i 18 e i 35 anni. Il dato emerge dalla nona edizione del Rapporto italiani nel mondo della Fondazione Migrantes, presentato martedì 7 ottobre a Roma. “Alla mobilità dobbiamo accostarci con umiltà – sottolinea Mons. Francesco Montenegro –: non servono solo le statistiche e gli studi, ciò che è veramente importante è dare giusti strumenti di lavoro a chi lavora con i migranti”.