Porta della Quaresima
Con l'austero simbolo delle ceneri, la Liturgia romana inaugura il Tempo quaresimale, itinerario spirituale che prepara la comunità cristiana a celebrare i misteri pasquali, la aiuta a prendere consapevolezza del cammino di conversione alla quale è chiamata, la esorta ad accogliere con maggiore disponibilità la grazia di Dio.In Panfilia, nell’odierna Turchia, san Conone, martire, che, giardiniere, sotto l’imperatore Decio, fu costretto a correre, con i piedi trafitti da chiodi, davanti ad un carro e, caduto in ginocchio, pregando rese lo spirito a Dio.
A Roma sulla via Appia nel cimitero di Callisto, deposizione di san Lucio, papa, che, successore di san Cornelio, subì l’esilio per la fede in Cristo e, insigne testimone della fede, affrontò le difficoltà del suo tempo con moderazione e prudenza.
In Palestina sulle rive del Giordano, san Gerásimo, anacoreta, che, al tempo dell’imperatore Zenone, ricondotto alla retta fede da sant’Eutimio, fece grande opera di penitenza, offrendo a tutti coloro che sotto la sua guida si esercitavano nella vita monastica, un modello irreprensibile di disciplina e di vita.
A Saighir nella regione dell’Ossory in Irlanda, san Chierano, vescovo e abate.
Ad Arles in Provenza, in Francia, san Virgilio, vescovo, che ospitò sant’Agostino e i monaci che, su mandato del papa san Gregorio Magno, erano in viaggio per l’Inghilterra.
A Vigevano in Lombardia, beato Cristoforo Macassoli, sacerdote dell’Ordine dei Minori, insigne per la predicazione e la carità verso i poveri.
A Napoli, beato Geremia (Giovanni) Kostistik da Valacchia, che, religioso dell’Ordine dei Frati Minori Cappuccini, ininterrottamente per quarant’anni diede assistenza agli infermi con carità e letizia.
Sempre a Napoli, san Giovanni Giuseppe della Croce (Carlo Gaetano) Calosirto, sacerdote dell’Ordine dei Frati Minori, che, sulle orme di san Pietro di Alcántara, ripristinò la disciplina religiosa in molti conventi della provincia napoletana.