San Charbel (Giuseppe) Makhluf, sacerdote dell’Ordine Libanese Maronita, che, alla ricerca di una vita di austera solitudine e di una più alta perfezione,
si ritirò dal cenobio di Annaya in Libano in un eremo, dove servì Dio giorno e notte in somma sobrietà di vita con digiuni e preghiere, giungendo il 24 dicembre a riposare nel Signore.
A Tauriana in Calabria, san Fantino il Vecchio, detto il Taumaturgo.
Nella Tebaide in Egitto, santa Eufrasia, vergine, che, di famiglia senatoria, scelse di condurre vita eremitica nel deserto, facendosi umile, povera e obbediente.
A Árd Móre nella provincia di Munster in Irlanda, san Declano, venerato come primo vescovo di questa Chiesa.
Nel territorio di Albi in Aquitania, in Francia, santa Sigolena, religiosa.
In Russia, santi Boris e Gleb, martiri, che, principi di Rostov e figli di san Vladimiro, preferirono ricevere la morte piuttosto che opporsi con la forza al fratello Svjatopolk: Boris conseguì la palma del martirio sul fiume Don vicino a Pereyaslavl, Gleb poco dopo sul fiume Dneper vicino a Smolensk.
A Rieti, san Baldovino, abate, che fu discepolo di san Bernardo nel monastero di Chiaravalle e fu da lui mandato in questa città per fondarvi e reggervi il cenobio di San Matteo di Montecchio.
A Sint-Truiden in Brabante, nell’odierno Belgio, beata Cristina, vergine, detta la Mirabile, perché in lei nella mortificazione del corpo e nelle estasi mistiche il Signore operò meraviglie.
A Stary Sacz presso Tarnów in Polonia, santa Cunegonda, che, figlia del re di Ungheria, data in moglie al duca Boleslao, mantenne insieme a lui illibata la sua verginità e, rimasta vedova, professò la regola di santa Chiara nel monastero da lei fondato.
A Ferrara, beato Giovanni da Tossignano Tavelli, vescovo, dell’Ordine dei Gesuati.
A Colonia nella Lotaringia, in Germania, traslazione dei tre magi, che, sapienti di Oriente, vennero a Betlemme portando doni a contemplare nel Bambino il mistero della gloria dell’Unigenito.
All’Aquila, beato Antonio Torriani, sacerdote dell’Ordine degli Eremiti di Sant’Agostino, medico dei corpi e delle anime.
A Orbe nella Savoia, beata Ludovica, religiosa, che, figlia del beato duca Amedeo, sposò Ugo principe di Châlon e alla sua morte abbracciò in umiltà e fedeltà la regola di santa Chiara secondo la riforma di santa Coletta.
A Derby in Inghilterra, beati Nicola Garlick, Roberto Ludlam e Riccardo Simpson, sacerdoti e martiri, che, condannati a morte per il loro sacerdozio durante il regno di Elisabetta I, dopo molte fatiche e tribolazioni raggiunsero sul patibolo le gioie del cielo.
A Newcastle-on-Tyne sempre in Inghilterra, beato Giuseppe Lambton, sacerdote e martire, che, a ventiquattro anni, dopo atroci torture, nella medesima persecuzione fu dilaniato vivo per il suo sacerdozio.
A Durham sempre in Inghilterra, san Giovanni Boste, sacerdote e martire per il suo sacerdozio, che, sotto la stessa regina, anche davanti al giudice non cessò di confortare i suoi compagni.
Nella città di Nam Dinh nel Tonchino, ora Viet Nam, san Giuseppe Fernández, sacerdote dell’Ordine dei Predicatori e martire, decapitato per Cristo sotto l’imperatore Minh Mang.
A Napoli, beato Modestino di Gesù e Maria (Domenico) Mazzarello, sacerdote dell’Ordine dei Frati Minori, che fu vicino a ogni genere di poveri e di afflitti e durante un’epidemia morì colpito lui stesso dal colera mentre assisteva i moribondi.
A Guadalajara in Spagna, beate Maria del Pilar di San Francesco Borgia (Giacoma) Martínez García, Teresa di Gesù Bambino (Eusebia) García García e Mariangela di San Giuseppe (Marciana) Voltierra Tordesillas, vergini dell’Ordine delle Carmelitane Scalze e martiri, che in tempo di persecuzione raggiunsero la corona del martirio acclamando con gioia Cristo Sposo.
Presso Barcellona sempre in Spagna, beata Mercedes Prat, vergine della Società di Santa Teresa di Gesù e martire, che nella stessa persecuzione subì il martirio in quanto religiosa.
Sempre a Barcellona, beato Saverio Bordas Piferrer, religioso della Società Salesiana e martire, che con il proprio martirio testimoniò l’esempio di vita di Cristo maestro.