A Magonza nella Gallia belgica, nell’odierna Germania, san Ferruccio, martire, che, lasciato l’esercito per servire Cristo più liberamente e opportunamente, si tramanda sia morto martire.
Nei pressi di Como, san Fedele, martire.
Ad Ávila in Spagna, passione dei santi Vincenzo, Sabina e Cristeta, martiri, che furono crudelmente uccisi mentre fuggivano da Talavera de la Reina in questa città.
A Thiers in Aquitania, ora in Francia, san Genesio, che si tramanda abbia lasciato questo mondo da martire, avvolto in bianche vesti.
Ad Amiens in Neustria, sempre in Francia, san Salvio, vescovo, dedito fin dalla giovinezza agli studi teologici e insigne per integrità di costumi.
A Meaux ancora in Neustria, san Farone, vescovo, che, dopo essere stato domestico del re, indotto da sua sorella santa Fara a servire Dio in pienezza, persuase sua moglie a prendere il velo delle consacrate, per potere essere così lui stesso ammesso nel clero; chiamato al governo pastorale, dotò la Chiesa di generose donazioni, eresse parrocchie e sostenne i monasteri.
Ad Annecy nella Borgogna, commemorazione di san Germano, abate, che, insigne per amore di solitudine, fondò e resse il priorato di Talloires.
Nel Fujian in Cina, santi martiri Francesco Serrano, vescovo, e Gioacchino Royo, Giovanni Alcober e Francesco Díaz del Rincón, sacerdoti dell’Ordine dei Predicatori, che confermarono la stessa fede affrontando lo stesso martirio.
Nel territorio di Cho-Ra nel Tonchino, ora Viet Nam, san Giovanni Dat, sacerdote e martire, che fu decapitato per Cristo.
Nel villaggio di Ejutla in Messico, san Roderico Aguilar, sacerdote e martire, che, impiccato dai soldati a un albero nel corso della persecuzione, portò gloriosamente a compimento il martirio che tanto aveva desiderato.
Ad Alzira nel territorio di Valencia in Spagna, beato Salvatore Damiano Enguix Garés, martire, che, padre di famiglia, durante la persecuzione, portò a termine il combattimento per la fede.
Nel villaggio di Gilet nello stesso territorio in Spagna, beato Giuseppe Ruiz Bruixola, sacerdote e martire, che nella stessa circostanza meritò di portare davanti a Dio onnipotente la palma della vittoria.