A Roma, san Sotéro, papa, del quale san Dionigi di Corinto celebra l’egregia carità per i fratelli, poveri pellegrini, afflitti dalla miseria o condannati ai lavori forzati.
A Lione in Francia, sant’Epipodio, che dopo i quarantotto gloriosi martiri di questa città, fu arrestato insieme al diletto amico Alessandro e concluse il suo martirio con la decapitazione.
Ad Alessandria d’Egitto, commemorazione di san Leonida, martire, che sotto l’imperatore Settimio Severo fu trafitto con la spada per la fede in Cristo, lasciando Origene, suo figlio, ancora bambino.
Commemorazione di san Maryáhb, il cui nome significa “il Signore dispone”, corepiscopo e martire in Persia, che, durante la persecuzione del re Sabor II, nell’ottava di Pasqua subì il martirio per Cristo.
A Costantinopoli, anniversario della morte di sant’Agápito I, papa, che si adoperò con fermezza perché il vescovo di Roma fosse eletto liberamente dal clero dell’Urbe e la dignità della Chiesa fosse ovunque rispettata; mandato poi dal re dei Goti Teódoto a Costantinopoli presso l’imperatore Giustiniano, difese la retta fede e ordinò Mena vescovo della città, dove riposò nella pace.
A Sens nel territorio della Neustria, in Francia, san Leone, vescovo.
Nel villaggio di Sykéon in Galazia, nell’odierna Turchia, san Teodoro vescovo e egúmeno, che, attratto fin dall’infanzia dalla solitudine, scelse un austero tenore di vita e, ordinato suo malgrado vescovo di Anastasiopoli, chiese con insistenza al patriarca di Costantinopoli di poter fare ritorno al suo eremo.
Nel territorio di Séez in Neustria, ora in Francia, santa Opportuna, badessa, insigne per il suo spirito di estrema astinenza e per l’austerità di vita.
A Basto in Portogallo, santa Signorina, badessa, di cui si racconta che Dio, per le sue preghiere, sfamò immediatamente le monache rimaste senza cibo.
A Fabriano nelle Marche, beato Francesco Venimbeni, sacerdote dell’Ordine dei Minori, insigne predicatore della parola di Dio.