A Roma nel cimitero di Calepodio al terzo miglio della via Aurelia, deposizione di san Giulio I, papa, che, durante la persecuzione ariana, custodì tenacemente la fede nicena, difese Atanasio dalle accuse ospitandolo durante l’esilio e convocò il Concilio di Sardica.
A Fermo nelle Marche, santa Vissia, vergine e martire.
In Cappadocia, nell’odierna Turchia, san Saba il Goto, martire, che, durante le persecuzioni scatenate contro i cristiani dal re dei Goti Atanarico, tre giorni dopo la celebrazione della Pasqua, essendosi rifiutato di mangiare le carni immolate agli idoli, dopo crudeli supplizi fu gettato nel fiume.
A Gap in Provenza, in Francia, san Costantino, vescovo.
A Pavia, san Damiano, vescovo, la cui lettera sulla retta fede circa la volontà e l’agire in Cristo fu letta nel Concilio Costantinopolitano III.
A Pario in Ellesponto, nell’odierna Turchia, san Basilio, vescovo, che per il culto delle sacre immagini patì percosse, carcere ed esilio.
Nel territorio di Ponthieu in Francia, sant’Erchembodóne, abate di Saint-Omer e al contempo vescovo di Thérouanne.
Nel monastero di Cava de’ Tirreni in Campania, sant’Alferio, fondatore e primo abate, che, dopo essere stato consigliere di Guaimario duca di Salerno, divenuto discepolo di sant’Odilone a Cluny, apprese in modo eccellente la disciplina della vita monastica.
Nel monastero di Belém presso Lisbona in Portogallo, beato Lorenzo, sacerdote dell’Ordine di San Girolamo, al quale moltissimi penitenti si rivolgevano per la sua insigne pietà.
Nella città di Los Andes in Cile, santa Teresa di Gesù (Giovanna) Fernández Solar, vergine, che, fattasi novizia nell’Ordine delle Carmelitane Scalze, consacrò, come ella stessa diceva, la propria vita a Dio per il mondo peccatore e morì all’età di venti anni colpita dal tifo.
Nei pressi di San José nella regione di Chilpancinga in Messico, san Davide Uribe, sacerdote e martire, che in tempo di persecuzione contro la Chiesa patì il martirio per Cristo Re.