A Belgrado in Mesia, nell’odierna Serbia, santi Ermilio e Stratonico, martiri, che sotto l’imperatore Licinio, dopo crudeli torture, furono affogati nel Danubio.
A Tréviri nella Gallia belgica, nell’odierna Germania, sant’Agricio, vescovo, che trasformò in chiesa la reggia donata da sant’Elena.
A Reims sempre nella Gallia belgica, ora in Francia, deposizione di san Remigio, vescovo: dopo che il re Clodoveo fu iniziato al sacro fonte battesimale e ai sacramenti della fede, egli convertì i Franchi a Cristo e, dopo oltre sessant’anni di episcopato, lasciò questa vita ragguardevole per santità.
A Glasgow in Scozia, san Chentigerno, vescovo e abate, che in questa città pose la sua sede e si tramanda che abbia dato vita a una grande comunità monastica secondo il modello della Chiesa delle origini.
A Capitolíade nella Batanea, in Siria, san Pietro, sacerdote e martire: accusato davanti al capo dei Saraceni Walid di insegnare apertamente per le strade la fede di Cristo, fu amputato della lingua, delle mani e dei piedi e, appeso alla croce, coronò la sua vita con il martirio che aveva ardentemente desiderato.
A Córdova nell’Andalusia in Spagna, santi martiri Gumesindo, sacerdote, e Servidio, monaco, che, essendosi professati cristiani davanti ai capi e ai giudici dei Mori, morirono per la fede in Cristo.
Nel monastero di Ilbenstadt in Germania, san Goffredo: conte di Cappenberg, contro il parere dei nobili decise di trasformare il suo castello in monastero e, assunto l’abito canonicale, intraprese una tenace opera a favore dei bisognosi e dei malati.
Presso Huy nel territorio di Liegi, santa Ivetta, vedova, che si dedicò alla cura dei lebbrosi e visse alla fine segregata accanto a loro.
A Milano, beata Veronica Negroni da Binasco, vergine: entrata nel monastero di Santa Marta sotto la regola di sant’Agostino, si dedicò profondamente alla contemplazione.
Nel campo di prigionia di Dachau vicino a Monaco di Baviera in Germania, beato Emilio Szramek, sacerdote e martire: di origine polacca, durante la guerra, fu disumanamente deportato in quel campo e morì sotto tortura per aver difeso la fede di Cristo davanti ai suoi persecutori.