A Milano, san Calimero, vescovo.
A Sinnada in Frigia, nell’odierna Turchia, santi Democrito, Secondo e Dionigi, martiri.
A Cesarea di Mauritania, nell’odierna Algeria, san Fabio, martire, che, rifiutandosi di portare nell’assemblea generale della provincia il vessillo del governatore, fu dapprima gettato in carcere e, continuando a dichiararsi cristiano, fu poi condannato a morte dal giudice.
A Roma sulla via Latina, san Tertullino, martire.
A Ravenna, transito di san Germano, vescovo di Auxerre, che difese per due volte la fede dei Britanni dall’eresia pelagiana e, giunto a Ravenna per propiziare la pace nella Bretagna francese, fu accolto con onore dagli augusti Valentiniano e Galla Placidia, salendo poi da qui al regno dei cieli.
A Skövde in Svezia, santa Elena, vedova, che, ingiustamente uccisa, è ritenuta martire.
Ad Acquapendente nel Lazio, transito del beato Giovanni Colombini, che, ricco mercante di vesti, si convertì alla povertà e radunò i suoi discepoli nell’Ordine dei Gesuati, che volle poveri di Cristo e sposi di signora Povertà.
A Londra in Inghilterra, beato Everardo Hanse, sacerdote e martire, che, fin dal giorno in cui aveva abbracciato la fede cattolica, la custodì premurosamente, la propagò tra i concittadini e la confermò con il suo glorioso martirio a Tyburn sotto la regina Elisabetta I.
Nel braccio di mare antistante Rochefort in Francia, beato Giovanni Francesco Jarrige de la Morélie du Breuil, sacerdote e martire, che, durante la persecuzione contro la Chiesa nel corso della rivoluzione francese, fu gettato in una sordida galera, dove morì di tisi.
In località Cây Mét vicino a Saigon in Cocincina, ora Viet Nam, santi Pietro Doàn Công Quy, sacerdote, ed Emanuele Phung, martiri, che, dopo circa sette mesi in carcere, furono decapitati per Cristo sotto l’imperatore Tu Duc.
Nella valle di Alighede in Etiopia, san Giustino De Iacobis, vescovo della Congregazione della Missione, che, mite e pieno di carità, si impegnò nelle opere di apostolato e nella formazione del clero locale, patendo poi la fame, la sete, le tribolazioni e il carcere.
Nella città di Granollers vicino a Barcellona in Spagna, beati martiri Dionigi Vicente Ramos, sacerdote, e Francesco Remón Játiva, religioso, dell’Ordine dei Frati Minori Conventuali, che durante la persecuzione contro la fede seguirono con il loro martirio le orme di Cristo.
A Valencia sempre in Spagna, beato Giacomo Buch Canals, religioso della Società Salesiana e martire, che nella medesima persecuzione morì professando la sua fede in Cristo.
Vicino a Monaco di Baviera in Germania nel campo di prigionia di Dachau, beato Michele Ozieblowski, sacerdote e martire, che, deportato per la sua fede in un carcere straniero dalla Polonia, sua patria, costretta sotto un regime nemico della religione, portò a compimento il martirio sotto tortura.
A Kalisz in Polonia, beato Francesco Stryjas, martire, che nello stesso periodo, sfinito dai innumerevoli supplizi, passò gloriosamente al Signore.
A Trnava in Slovacchia, beata Sidonia (Cecilia) Schelingová, vergine della Congregazione delle Suore della Carità della Santa Croce e martire, che, in tempi di grande difficoltà per la Chiesa nella sua nazione, molto patì nel corpo e nello spirito per aver protetto un sacerdote e, colpita infine da malattia, rifulse quale instancabile e gioiosa testimone di Cristo.