In Mauritania, nel territorio dell’odierna Algeria, san Timoteo, diacono e martire.
A Cesarea in Cappadocia, nell’odierna Turchia, san Polieuto, martire.
Commemorazione dei santi martiri, uomini e donne, che ad Alessandria d’Egitto nei sacri giorni di Pentecoste il vescovo ariano Giorgio, sotto l’imperatore Costanzo, fece crudelmente uccidere o relegare in esilio.
A Vannes nella Bretagna, in Francia, commemorazione di san Paterno, vescovo, che si tramanda sia stato ordinato vescovo in questo giorno da san Perpetuo di Tours in un Concilio provinciale qui radunato.
Presso Nizza in Provenza, in Francia, sant’Ospicio, eremita, che fu uomo di mirabile spirito di penitenza e predisse l’arrivo dei Longobardi.
A Évora in Portogallo, san Mancio, martire.
A Vienne in Borgogna, ora in Francia, san Teobaldo, vescovo, che per quarantaquattro anni onorò questa sede con il suo insigne esempio di carità e pietà.
A Turku in Finlandia, sant’Hemming, vescovo, che rifulse per il suo zelo pastorale: rinnovò la disciplina di questa Chiesa con l’indizione di un sinodo, favorì gli studi dei chierici, diede maggior decoro al culto divino e promosse la pace tra i popoli.
Al largo di Rochefort sulla costa francese, beato Giovanni Mopinot, fratello delle Scuole Cristiane e martire, che, durante la rivoluzione francese, fu detenuto, in quanto religioso, in una sordida galera, dove morì di malattia.
A Marsiglia in Francia, san Carlo Eugenio de Mazenod, vescovo, che, per portare il Vangelo tra i poveri, istituì i Missionari Oblati di Maria Immacolata e per circa venticinque anni diede lustro alla sua Chiesa con le virtù, le opere, la predicazione e gli scritti.