A Gerusalemme, san Mattia, vescovo, che, dopo aver sofferto molto per Cristo, riposò infine in pace.
A Edessa nell’Osroene, oggi in Turchia, san Barsimeo, vescovo: si tramanda che per la fede in Cristo sia stato battuto con verghe sotto l’imperatore Decio; terminata la persecuzione e rilasciato dal carcere, si dedicò per il resto della sua vita con sommo impegno al governo della Chiesa a lui affidata.
A Chelles vicino a Parigi in Francia, santa Batilde, regina: fondò cenobi sotto la regola di san Benedetto secondo il costume di Luxeuil; dopo la morte del marito Clodoveo II, assunse il governo del regno dei Franchi e, durante il regno del figlio, visse i suoi ultimi anni nell’assoluta osservanza della regola di vita monastica.
A Maubeuge in Neustria, nell’odierna Francia, santa Aldegonda, badessa al tempo del re Dagoberto.
A Pavia, sant’Armentario, vescovo, che depose solennemente nella basilica di San Pietro in Ciel d’Oro il corpo di sant’Agostino, ivi traslato dal re Liutprando.
Passione di san Teofilo, detto il Giovane, martire, che, a capo di una flotta cristiana, fu catturato dai nemici presso Cipro e condotto davanti ad ‘Arun capo supremo dei Saraceni e, non piegandosi né con doni né con minacce a rinnegare Cristo, fu trafitto con la spada.
A Dublino in Irlanda, transito del beato Francesco Taylor, martire, che, padre di famiglia, patiti sette anni di carcere per la sua fede cattolica, sfinito dalle tribolazioni e dalla vecchiaia, coronò il suo martirio sotto il regno di Giacomo I.
A Torino, beato Sebastiano Valfré, sacerdote della Congregazione dell’Oratorio, che si dedicò con impegno all’assistenza dei poveri, degli infermi e dei carcerati e con la sua amicizia e la sua operosa carità condusse molti a Cristo.
A Seul in Corea, san Paolo Ho Hyob, martire: soldato, arrestato e torturato per aver fatto professione di fede, venendogli meno le forze, sembrò che cedesse, ma pentitosi, confermò subito davanti al giudice la sua fede in Cristo e per questo, dopo una lunga carcerazione, morì stremato dalle percosse.
Nel Tonchino, ora Viet Nam, san Tommaso Khuông, sacerdote e martire, che, durante la persecuzione dell’imperatore Tu Duc, avendo professato con invitto animo di essere cristiano, fu messo in prigione e, in ginocchio davanti alla croce, fu ucciso a colpi di scure.
A Guadalajara in Messico, san Davide Galván, sacerdote e martire, che, durante la persecuzione messicana, avendo rivendicato la santità del matrimonio, fucilato dai soldati senza processo, ottenne la corona di gloria.
A Malonne in Belgio, san Muziano Maria (Luigi) Wiaux, fratello delle Scuole Cristiane, che con somma costanza e assidua sollecitudine dedicò quasi tutta la vita all’educazione dei giovani.
Nel villaggio di Torrent in Spagna, beata Carmela García Moyón, martire: fervida insegnante di dottrina cristiana, durante la persecuzione religiosa, per la sua fede in Cristo fu violentata e bruciata mentre era ancora viva.
Nella città di Gdeszyn in Polonia, beato Sigismondo Pisarski, sacerdote e martire, che durante la guerra, per non avere accettato di rinnegare la fede davanti ai persecutori, fu fucilato presso la parrocchia del luogo.