Ad Antinoe nella Tebaide, in Egitto, sant’Ascla, martire, che al cospetto del governatore non temette le minacce, perché la sua più grande preoccupazione era quella di non
rinnegare Cristo, e dopo torture di vario genere fu gettato
nel fiume.
A Nicea in Bitinia, nell’odierna Turchia, san Neófito, martire.
In Palestina, sant’Eutimio, abate: di origine armena e consacrato a Dio fin dall’infanzia, giunse a Gerusalemme e, trascorsi molti anni in solitudine, fu fino alla morte saldo e solerte nell’umiltà e nella carità, insigne nell’osservanza della disciplina.
A Worcester in Inghilterra, san Vulfstano, vescovo, che elevato dal chiostro a questa sede episcopale, unì i costumi monastici allo zelo pastorale, dedicandosi con impegno a visitare le parrocchie, promuovere la costruzione di chiese, favorire le lettere e condannare la venalità.
A Coltibuono in Toscana, beato Benedetto Ricásoli, eremita della Congregazione di Vallombrosa.
In Finlandia, sant’Enrico, vescovo e martire, che, nato in Inghilterra, ebbe l’incarico di reggere la Chiesa di Uppsala, adoperandosi con grande zelo nell’evangelizzazione dei Finni; fu, infine, crudelmente trucidato da un omicida, che egli aveva cercato di correggere secondo la disciplina ecclesiastica.
A Messina, santa Eustochio Calafato, vergine, badessa dell’Ordine di Santa Chiara, che si dedicò con grande ardore a ripristinare l’antica disciplina della vita religiosa e a promuovere la sequela di Cristo sul modello di san Francesco.
A Seul in Corea, santo Stefano Min Kuk-ka, martire, che, catechista, fu sgozzato in carcere per la sua fede cristiana.
A Casoria vicino a Napoli, beata Maria Cristina dell’Immacolata (Adelaide) Brando, vergine, che dedicò la sua vita alla formazione cristiana dei fanciulli e attraverso la Congregazione delle Suore Vittime Espiatrici di Gesù Sacramento da lei fondata promosse fortemente l’adorazione della santa Eucaristia.
Nel monastero di Mount Saint Bernard presso Leicester in Inghilterra, beato Cipriano (Michele) Iwene Tansi, sacerdote dell’Ordine cistercense: nato nella regione di Onitsha in Nigeria, ancora fanciullo professò, contro la volontà della famiglia, la fede cristiana e, ordinato sacerdote, con grande zelo si dedicò alla cura pastorale, finché fattosi monaco meritò di coronare la sua santa vita con una morte santa.