A Canterbury in Inghilterra, sant’Adriano, abate: nato in Africa, da Napoli raggiunse l’Inghilterra e con la sua ricca preparazione tanto nelle lettere sacre come in quelle profane istruì una moltitudine di discepoli nella scienza della salvezza.
In Scozia, san Fillano, abate del monastero di Sant’Andrea, che, illustre per l’austerità della disciplina, passò la vita in solitudine.
Sul monte Olimpo in Bitinia, nell’odierna Turchia, sant’Eustrazio, detto il Taumaturgo, abate del monastero di Abgar.
A Thénézay nel territorio di Poitiers nell’Aquitania, in Francia, sant’Onorato di Buzançais: mercante di armenti, donava ai poveri il suo denaro e fu ucciso da alcuni furfanti che aveva rimproverato.
A Certaldo in Toscana, beata Giulia della Rena, del Terz’Ordine di Sant’Agostino, che visse solo per Dio reclusa in un’angusta cella accanto alla chiesa.
Ad Ancona, beato Antonio Fatati, vescovo, che si mostrò prudente e equanime in tutte le missioni affidategli dai Romani Pontefici, austero con se stesso e generoso con i poveri.
A Nancy in Francia, beata Maria Teresa di Gesù (Alessia) Le Clerc, vergine, che creò insieme a san Pietro Fourier la Congregazione delle Canoniche regolari di Nostra Signora, sotto la regola di sant’Agostino, per l’educazione della gioventù femminile.
A Seul in Corea, sante martiri Agata Yi, vergine, i cui genitori furono essi pure coronati dal martirio, e Teresa Kim, vedova: in carcere per Cristo, dopo molte percosse, furono sgozzate.
Vicino a Monaco di Baviera in Germania, nel campo di prigionia di Dachau, beati Giuseppe Pawlowski e Casimiro Grelewski, sacerdoti e martiri: in tempo di guerra, deportati dalla Polonia invasa da persecutori della fede, coronarono il martirio con il supplizio dell’impiccagione.