Santi Giovanni de Brébeuf, Isacco Jogues, sacerdoti, e compagni, martiri, della Compagnia di Gesù: in questo giorno san Giovanni de la Lande, religioso, fu ucciso da alcuni pagani del luogo nel villaggio di Ossernenon, oggi in Canada, dove, pochi anni prima, anche san Renato Goupil aveva conseguito la palma del martirio. In un’unica commemorazione si celebrano in questo giorno anche i loro confratelli, i santi Gabriele Lalemant, Antonio Daniel, Carlo Garnier e Natale Chabanel, che in territorio canadese, in giorni diversi morirono martiri, dopo molte fatiche compiute nella missione presso gli Uroni per annunciare il Vangelo di Cristo alle popolazioni di questa regione.
Commemorazione di san Gioele, profeta, che annunciò il grande giorno del Signore e il mistero dell’effusione del suo Spirito su ogni uomo, che la maestà divina si degnò di compiere mirabilmente in Cristo nel giorno di Pentecoste.
A Roma, commemorazione dei santi Tolomeo, Lucio e un altro compagno, che, come riferisce san Giustino, riconosciuti come cristiani per aver biasimato la licenziosità dei costumi e l’ingiustizia delle sentenze, furono condannati sotto l’imperatore Antonino Pio dal prefetto Lollo Urbico.
A Ostia nel Lazio, sant’Asterio, martire.
Presso Sens nella Gallia lugdunense, ora in Francia, commemorazione dei santi Sabiniano e Potenziano, che, ritenuti i primi pastori di questa città, coronarono in essa con il martirio la propria professione di fede.
In Egitto, san Varo, soldato, che, sotto l’imperatore Massimiano, mentre visitava e confortava sei santi eremiti tenuti in carcere, volle prendere il posto di un settimo che era morto nell’eremo e, così, patiti insieme a loro crudeli supplizi, conseguì la palma del martirio.
A Oléron sul versante francese dei Pirenei in Aquitania, ora in Francia, commemorazione di san Grato, vescovo, che, al tempo di Alarico, re ariano dei Goti, partecipò al Concilio di Agde per riformare la Chiesa in questa regione della Francia.
In Bretagna, sant’Etbino, monaco, che fece vita solitaria.
A Cavaillon nella Provenza in Francia, san Verano, vescovo, colmo di grandi virtù, soprattutto nell’assistenza ai malati.
A Évreux sempre in Francia, sant’Aquilino, vescovo, che, come si tramanda, era un soldato dedito a opere di bene e, fatto con il consenso della moglie voto di continenza, venne, infine, eletto vescovo di questa sede.
A Oxford in Inghilterra, santa Fridesvida, vergine, che, nata da stirpe regale e divenuta badessa, resse due cenobi, l’uno di monaci, l’altro di vergini consacrate.
A Biville vicino a Cherbourg in Normandia, beato Tommaso Hélye, sacerdote, che impegnava i giorni nell’esercizio del sacro ministero, le notti nella preghiera e nella penitenza.
A Londra in Inghilterra, san Filippo Howard, martire, che, conte di Arundel e padre di famiglia, caduto in disgrazia presso la regina Elisabetta per avere abbracciato la fede cattolica, fu gettato in carcere, dove, mirabilmente dedito alla preghiera e alla penitenza, meritò di ricevere la corona del martirio consunto dagli stenti e dalle torture.
A Nagasaki in Giappone, santi martiri Luca Alfonso Gorda, sacerdote, e Matteo Kohioye, religioso, entrambi dell’Ordine dei Predicatori, dei quali il primo fu coraggioso ministro del Vangelo prima nelle isole Filippine e poi per dieci anni in Giappone, mentre l’altro, di diciotto anni, fu suo compagno nell’annunciare e testimoniare la fede.
A Langeac lungo il fiume Allier in Francia, beata Agnese di Gesù Galand, vergine dell’Ordine dei Predicatori, che, priora del convento, rifulse nell’ardente amore per Gesù Cristo e nella dedizione alla Chiesa, offrendo continue preghiere e penitenze per i suoi pastori.