A Roma sulla via Salaria antica, santi Giovanni e Festo, martiri.
Ad Autun nella Gallia lugdunense, ora in Francia, san Simplicio, che, di famiglia nobile e pia, visse in assoluta castità in compagnia della sua virtuosissima moglie e fu poi eletto all’episcopato.
Nel villaggio di Créteil nel territorio di Parigi, passione dei santi Agoardo e Agilberto e di molti altri, martiri.
A Malines nel Brabante, nell’odierno Belgio, san Rumoldo, venerato come eremita e martire.
A Lobbes in Austrasia ora in Belgio, san Teodolfo, vescovo e abate.
A Nantes in Bretagna, san Goardo, vescovo e martire, che, mentre celebrava una Messa solenne con il popolo nella cattedrale, morì insieme a molti fedeli trafitto dalle frecce degli empi Normanni mentre cantava “Sursum corda”.
A Vestervig in Danimarca, san Teodgaro, sacerdote, che fu missionario in questa regione, dove costruì in legno la prima chiesa.
Nella provincia di Sichuan in Cina, san Giuseppe Yuan Zaide, sacerdote e martire, strangolato in odio alla fede cristiana.
A Guadalajara in Messico, beata Maria di Guadalupe (Anastasia) García Zavala, vergine, che partecipò attivamente alla fondazione della Congregazione delle Ancelle di Santa Margherita Maria e dei Poveri e svolse con impegno opere di carità tra i poveri e gli ammalati.