Ad Anastasiopoli in Galazia, nell’odierna Turchia, sant’Antioco, martire, fratello di san Platone.
A Sivas nell’antica Armenia, sant’Atenogene, corepiscopo e martire, che lasciò ai discepoli un inno sulla divinità dello Spirito Santo e morì messo al rogo per Cristo.
Nell’isola di Jersey nel Mare del Nord, sant’Elerio, eremita, che si tramanda sia stato martirizzato dai pirati.
A Maastricht in Austrasia, nell’odierna Olanda, santi Monolfo e Gondolfo, vescovi.
A Saintes nell’Hainault, attualmente in territorio belga, santi martiri Reinilde, vergine, e Grimoaldo e Gondolfo, che si tramanda siano stati uccisi da predoni.
A Córdova nell’Andalusia in Spagna, san Sisenando, diacono e martire, sgozzato dai Mori per la fede in Cristo.
Nel monastero di Chiemsee nella Baviera in Germania, beata Irmengarda, badessa, che fin dalla tenera età, lasciato lo splendore della corte regia, scelse di servire Dio e diede a Cristo molte vergini compagne.
Passione del beato Simone da Costa, religioso della Compagnia di Gesù e ultimo della schiera di martiri della nave chiamata San Giacomo sterminata in odio alla Chiesa il giorno precedente a questo.
A Viana do Castelo nel monastero di Santa Cruz in Portogallo, beato Bartolomeo dei Martiri Fernandes, vescovo di Braga, che, insigne per integrità di vita, si adoperò con somma carità pastorale per le necessità del suo gregge e ornò di sana dottrina i suoi numerosi scritti.
A Warwick in Inghilterra, beati Giovanni Sugar, sacerdote, e Roberto Grissold, martiri, che, condannati sotto il re Giacomo I, l’uno per essere entrato in Inghilterra da sacerdote, l’altro per averlo aiutato, giunsero dopo aspre torture alla palma del martirio.
Nella città di Cunhaú vicino a Natal in Brasile, beati Andrea de Soveral, sacerdote della Compagnia di Gesù, e Domenico Carvalho, martiri, che, mentre si celebrava la Messa, furono rinchiusi in chiesa con l’inganno insieme alla folla dei fedeli e atrocemente uccisi.
In una galera ancorata al largo di Rochefort sulla costa francese, beati Nicola Savouret, dell’Ordine dei Frati Minori Conventuali, e Claudio Béguignot, dell’Ordine Certosino, sacerdoti e martiri, che, durante la rivoluzione francese, costretti in odio al loro sacerdozio ad una sordida prigionia, morirono consunti da malattia.
A Orange sempre in Francia, beate Amata di Gesù (Maria Rosa) de Gordon e sei compagne, vergini e martiri, che nella medesima persecuzione, essendosi rifiutate di abbandonare la vita religiosa, furono condannate a morte e ricevettero felici la palma del martirio.
I loro nomi sono: beata Maria di Gesù (Margherita Teresa) Charansol, Marianna di San Gioacchino Béguin-Royal, Marianna di San Michele Doux, Maria Rosa di Sant’Andrea Laye, Dorotea del Cuore di Maria e Maddalena del Santissimo Sacramento de Justamont.
Nel territorio di Saint-Sauveur-le-Vicomte nella Normandia in Francia, santa Maria Maddalena Postel, vergine, che sempre nella stessa persecuzione, all’avvenuta espulsione dei sacerdoti, impegnò ogni suo avere per i malati e i fedeli e, tornata la pace, fondò e resse in estrema povertà la Congregazione delle Figlie della Misericordia per provvedere alla formazione cristiana delle ragazze povere.
In località Lüjiapo presso Qinghe nella provincia dello Hebei in Cina, santi Lang Yangzhi, catecumena, e Paolo Lang Fu, suo figlio, martiri, che durante la persecuzione dei Boxer, essendosi la madre professata cristiana, morirono martiri per Cristo nella loro casa data alle fiamme.
In località Zhangjiaji presso Ningjin sempre nello Hebei, santa Teresa Zhang Hezhi, che nella medesima persecuzione, trascinata in una pagoda, si rifiutò di venerare le divinità del luogo e fu per questo trafitta insieme ai suoi due figli da una lancia.