A Nicea in Bitinia, nell’odierna Turchia, santa Antonina, martire, che, crudelmente torturata e sottoposta a vari supplizi, dopo essere rimasta appesa per tre giorni e rinchiusa in carcere per due anni, fu da ultimo arsa nel fuoco dal governatore Priscilliano mentre professava la sua fede nel Signore.
Nelle miniere di Mismiya in Palestina, passione dei santi martiri Silvano, vescovo di Gaza, e trentanove compagni, che, condannati ai lavori forzati, nella medesima persecuzione, su mandato del cesare Massimino Daia, ricevettero con la decapitazione la corona del martirio.
A Varsavia in Polonia, beato Ladislao di Gielniów, sacerdote dell’Ordine dei Minori, che predicò con straordinario zelo la Passione del Signore e la celebrò con pii inni.
A Londra in Inghilterra, santi sacerdoti martiri Giovanni Houghton, Roberto Lawrence e Agostino Webster, priori delle certose di Londra, Bellavalle e Haxholmie, e Riccardo Reynolds, dell’Ordine di Santa Brigida, che, avendo professato senza paura la fede dei padri, sotto il re Enrico VIII furono trascinati a Tyburn al supplizio dello squartamento. Insieme a loro anche il beato Giovanni Haile, sacerdote, parroco di Isleworth, sobborgo della città, fu impiccato allo stesso patibolo.
A Treviri in Germania, beato Giovanni Martino Moyë, sacerdote della Società per le Missioni Estere di Parigi, che in Lorena istituì le Suore della Provvidenza e in Cina le vergini insegnanti e, espulso dalla patria durante la rivoluzione francese, si mostrò sempre animato da vero zelo per le anime.