Da domenica 8 fino a martedì 10 dicembre si celebra a Matera il terzo e ultimo appuntamento della Giornata Nazionale dei beni culturali ecclesiastici 2019.
Dopo gli eventi di Viareggio (dedicato alle nuove chiese) e de L’Aquila (dove sui è riflettuto sul recupero delle opere ferite dalle calamità naturali), è proprio la capitale europea della cultura ad ospitare quest’ultima riflessione, su come raccontare la vita delle comunità attraverso il patrimonio.
“Il patrimonio culturale delle nostre comunità – ricorda don Valerio Pennasso, Direttore dell’Ufficio Nazionale per i beni culturali ecclesiastici e l’edilizia di culto – non deve essere percepito come un semplice peso, ma come una immensa opportunità di evangelizzazione, per la pastorale, per creare luoghi di dialogo e di accoglienza aperti a tutti, ma anche per consolidare la nostra identità”.
Musei, archivi e biblioteche delle nostre diocesi stanno camminando sempre più insieme, tessendo reti di collaborazione anche con gli analoghi enti non ecclesiastici. Dopo l’esperienza vissuta quest’anno con “Aperti al MAB”, per il 2020 è già in cantiere qualcosa di nuovo.
“A maggio del prossimo anno – annuncia don Pennasso – lanceremo, con lo slogan Testimoni di futuro, delle giornate per presentare a tutti chi siamo attraverso le nostre opere d’arte. Musei, archivi biblioteche, ma anche quel manipolo di volontari che permette di mantenere aperti al pubblico moltissimi beni artistici, ricorderanno a tutti che noi ci siamo, per dare speranza al Paese”.