HomeLiturgia delle Ore
mercoledì 24 Novembre 2021

Ufficio delle letture

SANTI ANDREA DUNG-LAC, SACERDOTE, E COMPAGNI, MARTIRI - MEMORIA - II SETTIMANA DEL SALTERIO
Grandezza Testo A A A
V.
O Dio, vieni a salvarmi

R.
Signore, vieni presto in mio aiuto.
Gloria al Padre e al Figlio
   e allo Spirito Santo.
Come era nel principio, e ora e sempre
   nei secoli dei secoli. Amen. Alleluia.
Questa introduzione si omette quando si comincia l'Ufficio con l'Invitatorio.
INNO
Gerusalemme nuova,
immagine di pace,
costruita per sempre
nell’amore del Padre.
Tu discendi dal cielo
come vergine sposa,
per congiungerti a Cristo
nelle nozze eterne.
Dentro le tue mura,
risplendenti di luce,
si radunano in festa
gli amici del Signore:
pietre vive e preziose,
scolpite dallo Spirito
con la croce e il martirio
per la città dei santi.
Sia onore al Padre e al Figlio
e allo Spirito Santo,
al Dio trino ed unico
nei secoli sia gloria. Amen.

 
Oppure:
 
Rex glorióse mártyrum,
coróna confiténtium,
qui respuéntes térrea
perdúcis ad cæléstia.
Aurem benígnam prótinus
appóne nostris vócibus;
tropæa sacra pángimus,
ignósce quod delíquimus.
Tu vincis in martyribus
parcéndo confessóribus;
tu vince nostra crimina
donándo indulgéntiam.
Præsta, Pater piíssime,
Patríque compar Unice,
cum Spíritu Paráclito
regnans per omne sæculum. Amen.
1 ant.
Nell’intimo soffriamo,
          aspettando la redenzione del nostro corpo.
SALMO 38    Preghiera nella malattia

La creazione è stata sottomessa alla caducità... e nutre
la speranza di essere lei pure liberata dalla schiavitù
della corruzione per entrare nella gloria dei figli di
Dio... ma anche noi gemiamo aspettando la redenzione
del nostro corpo
(cfr. Rm 8, 20-23).
 
I    (2-7)
Ho detto: «Veglierò sulla mia condotta *
   per non peccare con la mia lingua;
porrò un freno alla mia bocca *
   mentre l’empio mi sta dinanzi».
Sono rimasto quieto in silenzio: tacevo privo di bene, *
   la sua fortuna ha esasperato il mio dolore.
Ardeva il cuore nel mio petto, *
   al ripensarci è divampato il fuoco;
allora ho parlato: *
   «Rivelami, Signore, la mia fine;
quale sia la misura dei miei giorni *
   e saprò quanto è breve la mia vita».
Vedi, in pochi palmi hai misurato i miei giorni, *
   la mia esistenza davanti a te è un nulla.
Solo un soffio è ogni uomo che vive, *
   come ombra è l’uomo che passa;
solo un soffio che si agita, *
   accumula ricchezze e non sa chi le raccolga.
1 ant.
Nell’intimo soffriamo,
          aspettando la redenzione del nostro corpo.
2 ant.
Ascolta la mia preghiera, Signore,
          non essere sordo al mio pianto.
II    (8-14)
Ora, che attendo, Signore? *
   In te la mia speranza.
Liberami da tutte le mie colpe, *
   non rendermi scherno dello stolto.
Sto in silenzio, non apro bocca, *
   perché sei tu che agisci.
Allontana da me i tuoi colpi: *
   sono distrutto sotto il peso della tua mano.
Castigando il suo peccato tu correggi l’uomo, †
   corrodi come tarlo i suoi tesori. *
   Ogni uomo non è che un soffio.
Ascolta la mia preghiera, Signore, *
   porgi l’orecchio al mio grido,
non essere sordo alle mie lacrime, †
   poiché io sono un forestiero, *
   uno straniero come tutti i miei padri.
Distogli il tuo sguardo, che io respiri, *
   prima che me ne vada e più non sia.
2 ant.
Ascolta la mia preghiera, Signore,
          non essere sordo al mio pianto.
3 ant.
Fiorente come un olivo
          chi si abbandona in Dio.
SALMO 51    Contro un calunniatore

Chi si vanta si vanti nel Signore
(1 Cor 1, 31).
Perché ti vanti del male, *
   o prepotente nella tua malizia?
Ordisci insidie ogni giorno; †
   la tua lingua è come lama affilata, *
   artefice di inganni.
Tu preferisci il male al bene, †
   la menzogna al parlare sincero. *
   Ami ogni parola di rovina, o lingua di impostura.
Perciò Dio ti demolirà per sempre, †
   ti spezzerà e ti strapperà dalla tenda *
   e ti sradicherà dalla terra dei viventi.
Vedendo, i giusti saran presi da timore *
   e di lui rideranno:
«Ecco l’uomo che non ha posto in Dio la sua difesa, †
   ma confidava nella sua grande ricchezza *
   e si faceva forte dei suoi crimini».
Io invece come olivo verdeggiante nella casa di Dio. †
   Mi abbandono alla fedeltà di Dio *
   ora e per sempre.
Voglio renderti grazie in eterno *
   per quanto hai operato;
spero nel tuo nome, perché è buono, *
   davanti ai tuoi fedeli.
3 ant.
Fiorente come un olivo
          chi si abbandona in Dio.
V.
L’anima mia spera nel Signore,

R.
e aspetto sulla sua parola.
PRIMA LETTURA

Dalla seconda lettera di san Pietro, apostolo
2, 1-9

I falsi dottori

  Carissimi, ci sono stati anche falsi profeti tra il popolo, come pure ci saranno in mezzo a voi falsi maestri che introdurranno eresie perniciose, rinnegando il Signore che li ha riscattati e attirandosi una pronta rovina. Molti seguiranno le loro dissolutezze e per colpa loro la via della verità sarà coperta di impropèri. Nella loro cupidigia vi sfrutteranno con parole false; ma la loro condanna è già da tempo all'opera e la loro rovina è in agguato.
   Dio infatti non risparmiò gli angeli che avevano peccato, ma li precipitò negli abissi tenebrosi dell'inferno, serbandoli per il giudizio; non risparmiò il mondo antico, ma tuttavia con altri sette salvò Noè, banditore di giustizia, mentre faceva piombare il diluvio su un mondo di empi; condannò alla distruzione le città di Sòdoma e Gomorra, riducendole in cenere, ponendo un esempio a quanti sarebbero vissuti empiamente. Liberò invece il giusto Lot, angustiato dal comportamento immorale di quegli scellerati. Quel giusto infatti, per ciò che vedeva e udiva mentre abitava in mezzo a loro, si tormentava ogni giorno nella sua anima giusta per tali ignominie. Il Signore sa liberare i pii dalla prova e serbare gli empi per il castigo nel giorno del giudizio.
 
RESPONSORIO                Cfr. Mt 7, 15; 24, 11. 24

R.
Guardatevi dai falsi profeti che vengono a voi in
veste di pecore,
*
ma dentro sono lupi rapaci.

V.
Sorgeranno molti falsi profeti, e faranno grandi
portenti e miracoli e inganneranno molti;

R.
ma dentro sono lupi rapaci. 
SECONDA LETTURA

Dall'epistolario di san Paolo Le-Bao-Tinh agli alunni del Seminario di Ke-Vinh nel 1843

​(Launay A.: Le clergé tonkinois et ses pretres martyrs,
MEP, Paris 1925, pp. 80-83).

​La partecipazione dei martiri alla vittoria
del Cristo capo
 
  Io, Paolo, prigioniero per il nome di Cristo, voglio farvi conoscere le tribolazioni nelle quali quotidianamente sono immerso, perché infiammati dal divino amore, innalziate con me le vostre lodi a Dio: eterna è la sua misericordia (Sal 135, 3).
   Questo carcere è davvero un'immagine dell'inferno eterno: ai crudeli supplizi di ogni genere, come i ceppi, le catene di ferro, le funi, si aggiungono odio, vendette, calunnie, parole oscene, false accuse, cattiverie, giuramenti iniqui, maledizioni e infine angoscia e tristezza.
   Dio, che liberò i tre giovani dalla fornace ardente, mi è sempre vicino; e ha liberato anche me da queste tribolazioni, trasformandole in dolcezza: eterna è la sua misericordia.
   In mezzo a questi tormenti, che di solito piegano e spezzano gli altri, per la grazia di Dio sono pieno di gioia e letizia, perché non sono solo, ma Cristo è con me. Egli, nostro maestro, sostiene tutto il peso della croce, caricando su di me la minima e ultima parte: egli stesso combattente, non solo spettatore della mia lotta; vincitore e perfezionatore di ogni battaglia. Sul suo capo è posta la splendida corona di vittoria, a cui partecipano anche le membra.
   Come sopportare questo orrendo spettacolo, vedendo ogni giorno imperatori, mandarini e i loro cortigiani che bestemmiano il tuo santo nome, Signore, che siedi sui Cherubini (cfr. Sal 79, 2) e i Serafini?
   Ecco, la tua croce è calpestata dai piedi dei pagani! Dov'è la tua gloria? Vedendo tutto questo preferisco, nell'ardore della tua carità, aver tagliate le membra e morire in testimonianza del tuo amore.
   Mostrami, Singore, la tua potenza, vieni in mio aiuto e salvami, perché nella mia debolezza si è manifestata e glorificata la tua forza davanti alle genti; e i tuoi nemici non possono alzare orgogliosamente la testa, se io dovessi vacillare lungo il cammino.
   Fratelli carissimi, nell'udire queste cose, esultate e innalzate un perenne inno di grazie a Dio, fonte di ogni bene, e beneditelo con me: eterna è la sua misericordia. L'anima mia magnifichi il Signore e il mio spirito esulti nel mio Dio, perché ha guardato l'umiltà del suo servo e d'ora in poi le generazioni future mi chiameranno beato (cfr. Lc 1, 46-48): eterna è la sua misericordia.
   Lodate il Signore, popoli tutti; voi tutte, nazioni, dategli gloria (Sal 116, 1), poiché Dio ha scelto ciò che nel mondo è debole, per confondere i forti; ciò che è spregevole, per confondere i potenti (cfr. 1 Cor 1, 27). Con la mia lingua e il mio intelletto ha confuso i filosofi, discepoli dei saggi di questo mondo: eterna è la sua misericordia.
   Vi scrivo tutto questo, perché la vostra e la mia fede formino una cosa sola. Mentre infuria la tempesta, getto l'àncora fino al trono di Dio: speranza viva, che è nel mio cuore.
   E voi, fratelli carissimi, correte in modo da raggiungere la corona (cfr. 1 Cor 9, 24); indossate la corazza della fede (cfr. 1 Ts 5, 8); brandite le armi del Cristo, a destra e a sinistra (cfr. 2 Cor 6, 79), come insegna san Paolo, mio patrono. È bene per voi entrare nella vita zoppicanti o con un occhio solo (cfr. Mt 18, 8-9), piuttosto che essere gettati fuori con tutte le membra.
   Venite in mio soccorso con le vostre preghiere, perché possa combattere secondo la legge, anzi sostenere sino alla fine la buona battaglia, per concludere felicemente la mia corsa (cfr. 2 Tm 4, 7).
   Se non ci vedremo più nella vita presente, questa sarà la nostra felicità nel mondo futuro: staremo davanti al trono dell'Agnello immacolato e canteremo unanimi le sue lodi esultando in eterno nella gioia della vittoria. Amen.
 
RESPONSORIO                                   Cfr. Eb 12, 1-3

R.
Affrontiamo con perseveranza la corsa che ci sta
davanti,
*
tenendo fisso lo sguardo su Gesù, autore e
perfezionatore della fede.

V.
Pensate a colui che ha sopportato contro di sé
una così grande ostilità dei peccatori, perché non vi
stanchiate perdendovi d'animo,

R.
tenendo fisso lo sguardo su Gesù, autore e
perfezionatore della fede. 
ORAZIONE
   
   O Dio, origine e fonte di ogni paternità, che hai reso fedeli alla croce del tuo Figlio, fino all'effusione del sangue, i santi Andrea Dung-Lac e compagni martiri, per la loro comune intercessione fa' che diventiamo missionari e testimoni del tuo amore fra gli uomini, per chiamarci ed essere tuoi figli. Per il nostro Signore.
       Benediciamo il Signore.

       R.
Rendiamo grazie a Dio.