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sabato 21 Maggio 2022

Ufficio delle letture

SANTI CRISTOFORO MAGALLANES, PRESBITERO E COMPAGNI, MARTIRI - MEMORIA FACOLTATIVA
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V.
O Dio, vieni a salvarmi

R.
Signore, vieni presto in mio aiuto.
Gloria al Padre e al Figlio
   e allo Spirito Santo.
Come era nel principio, e ora e sempre
   nei secoli dei secoli. Amen. Alleluia.
Questa introduzione si omette quando si comincia l'Ufficio con l'Invitatorio.
INNO
Gerusalemme nuova,
immagine di pace,
costruita per sempre
nell’amore del Padre.
Tu discendi dal cielo
come vergine sposa,
per congiungerti a Cristo
nelle nozze eterne.
Dentro le tue mura,
risplendenti di luce,
si radunano in festa
gli amici del Signore:
pietre vive e preziose,
scolpite dallo Spirito
con la croce e il martirio
per la città dei santi.
Sia onore al Padre e al Figlio
e allo Spirito Santo,
al Dio trino ed unico
nei secoli sia gloria. Amen.

 
Oppure:
 
Rex glorióse mártyrum,
coróna confiténtium,
qui respuéntes térrea
perdúcis ad cæléstia.
Aurem benígnam prótinus
appóne nostris vócibus;
tropæa sacra pángimus,
ignósce quod delíquimus.
Tu vincis in martyribus
parcéndo confessóribus;
tu vince nostra crimina
donándo indulgéntiam.
Præsta, Pater piíssime,
Patríque compar Unice,
cum Spíritu Paráclito
regnans per omne sæculum. Amen.
1 ant.
Cantate e celebrate il Signore,
          meditate tutti i suoi prodigi, alleluia.
SALMO 104   Dio è fedele alle sue promesse
Essi sono Israeliti e possiedono l’adozione a figli, la gloria, le alleanze,
la legislazione, il culto, le promesse, i patriarchi; da essi proviene Cristo
secondo la carne, egli che è sopra ogni cosa, Dio benedetto nei secoli

(Rm 9, 4-5).
I (1-15)
Lodate il Signore e invocate il suo nome, *
   proclamate tra i popoli le sue opere.
Cantate a lui canti di gioia, *
   meditate tutti i suoi prodigi.
Gloriatevi del suo santo nome: *
    gioisca il cuore di chi cerca il Signore.
Cercate il Signore e la sua potenza, *
    cercate sempre il suo volto.
Ricordate le meraviglie che ha compiute, *
   i suoi prodigi e i giudizi della sua bocca:
voi, stirpe di Abramo, suo servo, *
   figli di Giacobbe, suo eletto.
È lui il Signore, nostro Dio, *
   su tutta la terra i suoi giudizi.
Ricorda sempre la sua alleanza: *
   parola data per mille generazioni,
l’alleanza stretta con Abramo *
   e il suo giuramento ad Isacco.
La stabilì per Giacobbe come legge, *
   come alleanza eterna per Israele:
«Ti darò il paese di Cànaan *
   come eredità a voi toccata in sorte».
Quando erano in piccolo numero, *
   pochi e forestieri in quella terra,
e passavano di paese in paese, *
   da un regno ad un altro popolo,
non permise che alcuno li opprimesse *
   e castigò i re per causa loro:
Non toccate i miei consacrati, *
   non fate alcun male ai miei profeti».
1 ant.
Cantate e celebrate il Signore,
          meditate tutti i suoi prodigi, alleluia.
2 ant.
Il Signore non ha abbandonato
          il giusto tradito,
          ma lo ha salvato dai peccatori, alleluia.
II    (16-22)
Chiamò la fame sopra quella terra *
   e distrusse ogni riserva di pane.
Davanti a loro mandò un uomo, *
   Giuseppe, venduto come schiavo.
Gli strinsero i piedi con ceppi, *
   il ferro gli serrò la gola,
finché si avverò la sua predizione *
   e la parola del Signore gli rese giustizia.
Il re mandò a scioglierlo, *
   il capo dei popoli lo fece liberare;
lo pose signore della sua casa, *
   capo di tutti i suoi averi,
per istruire i capi secondo il suo giudizio *
   e insegnare la saggezza agli anziani.
2 ant.
Il Signore non ha abbandonato
          il giusto tradito,
          ma lo ha salvato dai peccatori, alleluia.
3 ant.
Dio ha ricordato la sua santa promessa:
          guida il suo popolo alla libertà, alleluia.
III    (23-45)
E Israele venne in Egitto, *
   Giacobbe visse nel paese di Cam come straniero.
Ma Dio rese assai fecondo il suo popolo, *
   lo rese più forte dei suoi nemici.
Mutò il loro cuore e odiarono il suo popolo, *
   contro i suoi servi agirono con inganno.
Mandò Mosè suo servo *
   e Aronne che si era scelto.
Compì per mezzo loro i segni promessi *
   e nel paese di Cam i suoi prodigi.
Mandò le tenebre e si fece buio, *
   ma resistettero alle sue parole.
Cambiò le loro acque in sangue *
   e fece morire i pesci.
Il loro paese brulicò di rane *
   fino alle stanze dei loro sovrani.
Diede un ordine e le mosche vennero a sciami *
   e le zanzare in tutto il loro paese.
Invece delle piogge mandò loro la grandine, *
   vampe di fuoco sul loro paese.
Colpì le loro vigne e i loro fichi, *
   schiantò gli alberi della loro terra.
Diede un ordine e vennero le locuste *
   e bruchi senza numero;
divorarono tutta l’erba del paese *
   e distrussero il frutto del loro suolo.
Colpì nel loro paese ogni primogenito, *
   tutte le primizie del loro vigore.
Fece uscire il suo popolo con argento e oro, *
   fra le tribù non c’era alcun infermo.
L’Egitto si rallegrò della loro partenza *
   perché su di essi era piombato il terrore.
Distese una nube per proteggerli *
   e un fuoco per illuminarli di notte.
Alla loro domanda fece scendere le quaglie *
   e li saziò con il pane del cielo.
Spaccò una rupe e ne sgorgarono acque, *
   scorrevano come fiumi nel deserto,
perché ricordò la sua parola santa *
   data ad Abramo suo servo.
Fece uscire il suo popolo con esultanza, *
   i suoi eletti con canti di gioia.
Diede loro le terre dei popoli, *
   ereditarono la fatica delle genti,
perché custodissero i suoi decreti *
   e obbedissero alle sue leggi.
3 ant.
Dio ha ricordato la sua santa promessa:
          guida il suo popolo alla libertà, alleluia.
V.
Dio ci ha fatto rinascere a una speranza viva, alleluia.
​R.
in Cristo risorto dai morti, alleluia.
PRIMA LETTURA

Dal libro dell’Apocalisse di san Giovanni,
apostolo                                                                                        
22, 10-21
 

La testimonianza della nostra speranza
   L’angelo mi disse: «Non mettere sotto sigillo le parole profetiche di questo libro, perché il tempo è vicino. Il perverso continui pure a essere perverso, l’impuro continui ad essere impuro e il giusto continui a praticare la giustizia e il santo si santifichi ancora.  
   Ecco, io verrò presto e porterò con me il mio salario, per rendere a ciascuno secondo le sue opere. Io sono l’Alfa e l’Omega, il Primo e l’Ultimo, il principio e la fine. Beati coloro che lavano le loro vesti: avranno parte all’albero della vita e potranno entrare per le porte nella città. Fuori i cani, i fattucchieri, gli immorali, gli omicidi, gli idolàtri e chiunque ama e pratica la menzogna!
   Io, Gesù, ho mandato il mio angelo, per testimoniare a voi queste cose riguardo alle chiese. Io sono la radice della stirpe di Davide, la stella radiosa del mattino».
   Lo Spirito e la sposa dicono: «Vieni!». E chi ascolta ripeta: «Vieni!». Chi ha sete venga; chi vuole attinga gratuitamente l’acqua della vita.
   Dichiaro a chiunque ascolta le parole profetiche di questo libro: a chi vi aggiungerà qualche cosa, Dio gli farà cadere addosso i flagelli descritti in questo libro; e chi toglierà qualche parola di questo libro profetico, Dio lo priverà dell’albero della vita e della città santa, descritti in questo libro.
   Colui che attesta queste cose dice: «Sì, verrò presto!». Amen. Vieni, Signore Gesù. La grazia del Signore Gesù sia con tutti voi. Amen!
 
RESPONSORIO         Ap 22, 16. 17. 20; Is 55, 1. 3
 
R.
Io sono la radice della stirpe di Davide, la stella
radiosa del mattino. Lo Spirito e la sposa dicono:
Vieni!
*
E chi ascolta ripeta: Vieni. Amen. Vieni,
Signore Gesù, alleluia.

V.
O voi tutti, assetati, venite alle acque. Porgete
l’orecchio e venite a me.

R.
E chi ascolta ripeta: Vieni. Amen. Vieni, Signore
Gesù, alleluia.
SECONDA LETTURA
Dai «Discorsi» di san Cesario di Arles, vescovo
(Sermo 225, 1-2: CCL 104, 888-889)
Chi rende testimonianza alla verità è martire di Cristo
   Ogni volta che celebriamo la memoria annuale dei martiri, fratelli carissimi, dobbiamo pensare che noi siamo al servizio di quello stesso Re, sotto il quale anch’essi meritarono di combattere e di vincere; dobbiamo pensare che noi siamo salvati dallo stesso battesimo, per mezzo del quale anch’essi sono stati salvati; che noi gustiamo e siamo rafforzati dagli stessi sacramenti che essi degnamente ricevevano; che noi portiamo sulla fronte il distintivo di quello stesso capitano, del quale anch’essi hanno portato felicemente le insegne.
   Perciò, ogni volta che desideriamo celebrare il giorno natalizio dei santi martiri, essi devono riconoscere in noi qualcosa delle loro virtù, perché si compiacciano di supplicare per noi la divina misericordia. Ogni anima ama ciò che le è simile. Se dunque il simile si unisce al simile, ciò che è dissimile non può assolutamente stare insieme. Ecco che un nostro particolare santo, la cui festività bramiamo celebrare con gioia, fu sobrio: come potrà essere unito a lui chi ha il vizio del bere? Quale comunanza potrà avere l’umile con il superbo, il benevolo con l’invidioso, il generoso con l’avaro, il mite con l’irascibile? Un beato martire certamente fu casto: come può associarsi a lui un adultero? Se i gloriosi martiri, fratelli carissimi, distribuirono ai poveri anche i loro stessi beni, come potranno essere loro amici quelli che fanno razzia dei beni altrui? I santi martiri si preoccuparono di amare anche i nemici: come saranno partecipi con loro quelli che a volte non vogliono ricambiare l’affetto neppure degli amici? Non siamo dunque pigri, fratelli carissimi, nell’imitare i santi martiri per quanto possiamo, così che per i loro meriti e le loro preghiere meritiamo di essere liberati da tutti i peccati.
   Qualcuno potrebbe obiettare: «E chi è in grado di imitare i santi martiri?» Sebbene non in tutto, tuttavia in molte cose, con l’aiuto di Dio, lo possiamo e lo dobbiamo. Non sei in grado di sostenere le fiamme? Puoi evitare la lussuria.
   Non sei in grado di sopportare il ferro che lacera? Disprezza l’avarizia, che ti spinge a iniqui affari e a empi guadagni. Infatti, se sei vinto dai piaceri, come non sarai spezzato dalle prove più dure? Anche la pace ha i suoi martiri. Infatti, vincere l’ira, respingere l’invidia come veleno di vipere, domare la superbia, allontanare l’odio dal cuore, frenare gli appetiti superflui della gola, non darsi al bere, tutto ciò è una grande parte di martirio.
   E ogniqualvolta e dovunque ti pare che sia in pericolo una giusta causa, se rendi testimonianza a suo favore, sei un martire. E poiché Cristo è giustizia e verità, dovunque la giustizia o la verità o la castità sono minacciate, se tu le difenderai con tutte le tue forze, riceverai la ricompensa dei martiri. E poiché martire significa «testimone», chi avrà reso testimonianza alla verità, senza dubbio sarà un martire di Cristo, che è la verità.
 
RESPONSORIO                       Fil 1, 21; Gal 6, 14
R.
Per me il vivere è Cristo e il morire un guadagno.

*
Quanto a me non ci sia altro vanto che nella croce
del Signore nostro Gesù Cristo, alleluia.

V.
Per mezzo della quale il mondo per me è stato
crocifisso, come io per il mondo.

R.
Quanto a me non ci sia altro vanto che nella croce
del Signore nostro Gesù Cristo, alleluia.
ORAZIONE
   Dio onnipotente ed eterno, che hai reso fedeli a Cristo Re fino al martirio il sacerdote san Cristoforo (Magallanes) e i suoi compagni, per loro intercessione fa’ che, perseverando nella professione della vera fede, possiamo sempre aderire ai comandamenti del tuo amore. Per il nostro Signore.
       Benediciamo il Signore.

       R.
Rendiamo grazie a Dio.

Memoria facoltativa

SANTI CRISTOFORO MAGALLANES, PRESBITERO E COMPAGNI, MARTIRI - MEMORIA FACOLTATIVA