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mercoledì 18 Maggio 2022

Ufficio delle letture

SAN GIOVANNI I, PAPA E MARTIRE - MEMORIA FACOLTATIVA
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V.
O Dio, vieni a salvarmi

R.
Signore, vieni presto in mio aiuto.
Gloria al Padre e al Figlio
   e allo Spirito Santo.
Come era nel principio, e ora e sempre
   nei secoli dei secoli. Amen. Alleluia.
Questa introduzione si omette quando si comincia l'Ufficio con l'Invitatorio.
INNO
Gerusalemme nuova,
immagine di pace,
costruita per sempre
nell'amore del Padre.
Tu discendi dal cielo
come vergine sposa,
per congiungerti a Cristo
nelle nozze eterne.
Dentro le tue mura,
risplendenti di luce,
si radunano in festa
gli amici del Signore:
pietre vive e preziose,
scolpite dallo Spirito
con la croce e il martirio
per la città dei santi.
Sia onore al Padre e al Figlio
e allo Spirito Santo,
al Dio trino e unico
nei secoli sia gloria. Amen.
Oppure:
Martyr Dei, qui
(
quæ
)
únicum
Patris sequéndo Fílium
victis triúmphas hóstibus,
victor
(
victrix
)
fruens cæléstibus,
Tui precátus múnere
nostrum reátum dílue,
arcens mali contágium,
vitæ repéllens tǽdium.
Solúta sunt iam víncula
tui sacráti córporis;
nos solve vinclis sǽculi
amóre Fílii Dei.
Honor Patri cum Fílio
et Spíritu Paráclito,
qui te coróna pérpeti
cingunt in aula glóriæ. Amen.
1 ant.
Ti amo, Signore, mia forza! Alleluia.
SALMO 17, 2-30
Ringraziamento per la salvezza e la vittoria
 
Le potenze del cielo saranno sconvolte. Allora vedranno
il Figlio dell’uomo venire su una nube con potenza
e gloria grande... Quando cominceranno ad accadere
queste cose, alzatevi e levate il capo, perché la vostra
liberazione è vicina.
(Lc 21, 26).

I    (2-7)
Ti amo, Signore, mia forza, *
  
   †
 Signore, mia roccia,
       mia fortezza, mio liberatore;
mio Dio, mia rupe, in cui trovo riparo; *
   mio scudo e baluardo, mia potente salvezza.
Invoco il Signore, degno di lode, *
   e sarò salvato dai miei nemici.
Mi circondavano flutti di morte, *
    mi travolgevano torrenti impetuosi;
già mi avvolgevano i lacci degli inferi, *
   già mi stringevano agguati mortali.
Nel mio affanno invocai il Signore, *
    nell’angoscia gridai al mio Dio:
dal suo tempio ascoltò la mia voce, *
    al suo orecchio pervenne il mio grido.
1 ant.
Ti amo, Signore, mia forza! Alleluia.
2 ant.
Il Signore mi ha liberato,
          perché mi vuol bene, alleluia.
II    (8-20)
La terra tremò e si scosse; †
   vacillarono le fondamenta dei monti, *
   si scossero perché egli era sdegnato.
Dalle sue narici saliva fumo, †
   dalla sua bocca un fuoco divorante; *
   da lui sprizzavano carboni ardenti.
Abbassò i cieli e discese, *
   fosca caligine sotto i suoi piedi.
Cavalcava un cherubino e volava, *
   si librava sulle ali del vento.
Si avvolgeva di tenebre come di velo, *
   acque oscure e dense nubi lo coprivano.
Davanti al suo fulgore si dissipavano le nubi *
   con grandine e carboni ardenti.
Il Signore tuonò dal cielo, †
   l’Altissimo fece udire la sua voce: *
   grandine e carboni ardenti.
Scagliò saette e li disperse, *
   fulminò con folgori e li sconfisse.
Allora apparve il fondo del mare, *
   si scoprirono le fondamenta del mondo,
per la tua minaccia, Signore, *
   per lo spirare del tuo furore.
Stese la mano dall’alto e mi prese, *
   mi sollevò dalle grandi acque,
mi liberò da nemici potenti, †
   da coloro che mi odiavano *
   ed erano di me più forti.
Mi assalirono nel giorno di sventura, *
   ma il Signore fu mio sostegno;
mi portò al largo, *
   mi liberò perché mi vuol bene.
2 ant.
Il Signore mi ha liberato,
          perché mi vuol bene, alleluia.
3 ant.
Signore, tu sei luce alla mia lampada,
          tu rischiari le mie tenebre, alleluia.
III    (21-30)
Il Signore mi tratta secondo la mia giustizia, *
   mi ripaga secondo l’innocenza delle mie mani;
perché ho custodito le vie del Signore, *
   non ho abbandonato empiamente il mio Dio.
I suoi giudizi mi stanno tutti davanti, *
   non ho respinto da me la sua legge;
ma integro sono stato con lui *
   e mi sono guardato dalla colpa.
Il Signore mi rende secondo la mia giustizia, *
   secondo l’innocenza delle mie mani
      davanti ai suoi occhi.
Con l’uomo buono tu sei buono, *
   con l’uomo integro tu sei integro,
con l’uomo puro tu sei puro, *
   con il perverso tu sei astuto.
Perché tu salvi il popolo degli umili, *
   ma abbassi gli occhi dei superbi.

Tu, Signore, sei luce alla mia lampada; *
   il mio Dio rischiara le mie tenebre.
Con te mi lancerò contro le schiere, *
   con il mio Dio scavalcherò le mura.
3 ant.
Signore, tu sei luce alla mia lampada,
          tu rischiari le mie tenebre, alleluia.
V.
Dio ha fatto risorgere Cristo dai morti, alleluia.

R.
perché in Dio sia la nostra fede e la speranza, alleluia.
PRIMA LETTURA

Dal libro dell’Apocalisse di san Giovanni,
apostolo                                                                                            
21, 1-8
La nuova Gerusalemme
 
    Io, Giovanni, vidi un nuovo cielo e una nuova terra,
perché il cielo e la terra di prima erano scomparsi
e il mare non c’era più. Vidi anche la città
santa, la nuova Gerusalemme, scendere dal cielo, da
Dio, pronta come una sposa adorna per il suo sposo.
Udii allora una voce potente che usciva dal trono:
«Ecco la dimora di Dio con gli uomini!
Egli dimorerà tra di loro
ed essi saranno suo popolo
ed egli sarà il “Dio-con-loro” (Ez 37, 27; Is 7, 14).
E tergerà ogni lacrima dai loro occhi (Is 25, 8);
non ci sarà più la morte,
né lutto, né lamento, né affanno,
perché le cose di prima sono passate» (Is 35, 10).
   E Colui che sedeva sul trono disse: «Ecco, io faccio
nuove tutte le cose»; e soggiunse: «Scrivi, perché
queste parole sono certe e veraci.
Ecco sono compiute!
Io sono l’Alfa e l’Omega,
il Principio e la Fine.
A colui che ha sete
darò gratuitamente
acqua della fonte della vita (Is 55, 1).
Chi sarà vittorioso
erediterà questi beni;
io sarò il suo Dio
ed egli sarà mio figlio (2 Sam 7, 14).
   Ma per i vili e gl’increduli, gli abietti e gli omicidi,
gl’immorali, i fattucchieri, gli idolàtri e per tutti i
mentitori è riservato lo stagno ardente di fuoco e di
zolfo. È questa la seconda morte».
 
RESPONSORIO                              Cfr. Ap 21, 3. 4
 

R.
Ecco la dimora di Dio con gli uomini. Egli abiterà
in mezzo a loro.
*
Dio asciugherà ogni lacrima
dai loro occhi, alleluia.

V.
Non ci sarà più morte, né lutto, né lamento, né
affanno, perché le cose di prima sono passate.

R.
Dio asciugherà ogni lacrima dai loro occhi,
alleluia.
SECONDA LETTURA
Dalle «Lettere» di san Giovanni d’Avila, sacerdote
(Lettere ai familiari, 58; Opera omnia, ed. B.A.C. 1, 533-534)
La vita di Gesù si manifesti in noi
   «Sia benedetto Dio, Padre del Signore nostro Gesù Cristo, Padre misericordioso e Dio di ogni consolazione, il quale ci consola in ogni nostra tribolazione perché possiamo anche noi consolare quelli che si trovano in qualsiasi genere di afflizione con la consolazione con cui siamo consolati noi stessi da Dio. Infatti, come abbondano le sofferenze di Cristo in noi, così, per mezzo di Cristo, abbonda anche la nostra consolazione» (2 Cor 1, 3-5).
   Queste sono parole dell’apostolo san Paolo. Egli tre volte è stato battuto con verghe, cinque con una sferza, una volta fu lapidato, un’altra abbandonato come morto; soffrì persecuzioni da uomini di ogni specie, fu torturato con ogni sorta di sofferenze e fatiche, non una o due volte, ma, come egli stesso dice altrove: «Noi veniamo esposti alla morte a causa di Gesù, perché anche la vita di Gesù sia manifesta nella nostra carne mortale» (2 Cor 4, 11).
   E in tutte queste molestie non solo non mormora e non si lamenta di Dio, come fanno i deboli; non solo non si contrista come coloro che amano la gloria e i piaceri, né domanda a Dio di esserne liberato, come fanno gli insipienti che rifuggono dalle sofferenze, né le stima di poco conto, come coloro che non ne apprezzano il valore, ma, messa da parte ogni ignoranza e debolezza, benedice Dio proprio quand’è in mezzo alle pene, lo ringrazia come di un dono grande e si stima felice quando può patire qualcosa per l’onore di colui che soffrì tante e incredibili ignominie per liberare noi che, per il peccato, eravamo in esse implicati, e ci ornò ed abbellì del suo Spirito e dell’adozione dei figli di Dio. In se stesso e per se stesso ci diede un pegno e un segno della gioia celeste.
   O miei carissimi fratelli, il Signore apra i vostri occhi perché possiate vedere quanta ricchezza ci dona in quelle cose che il mondo disprezza! Di quanto onore siamo ricolmi nel disonore, quando cerchiamo la gloria di Dio! Quanta gloria ci è riservata nella presente afflizione! Quanto dolci, amorose e liete sono le braccia del buon Dio, aperte per accogliere i feriti nelle sue battaglie. Quelle braccia che senza dubbio ci stringono in un abbraccio più dolce del miele, tale da compensare tutte le amarezze che possono dare le pene di questo mondo. Se gusteremo di queste cose, desidereremo ardentemente un tale abbraccio. Chi infatti non desidera questa totalità di amore e di desiderio, se non colui che è ignaro di ogni desiderio?
   Se dunque vi attirano quelle cose grandiose e le volete vedere e godere, sappiate che non c’è via migliore che il soffrire.
    Questa è la strada percorsa da Cristo e dai suoi. Egli la chiama «stretta», ma conduce alla vita. Ed egli insegna che, se vogliamo giungere a lui, dobbiamo seguire la sua stessa via.
   Non è infatti conveniente che, mentre il Figlio di Dio procede per la via dell’infamia, i figli degli uomini cerchino la via degli onori, perché «un discepolo non è da più del maestro, né un servo da più del suo padrone» (Mt 10, 24).
   Voglia Dio che l’anima nostra non trovi pace né cerchi altro alimento in questo mondo se non nelle fatiche per la croce di Cristo.
 
RESPONSORIO                        2 Cor 4, 11. 16
R.
Sempre, noi che siamo vivi, veniamo esposti
alla morte a causa di Gesù,
*
perché anche la vita
di Gesù sia manifesta nella nostra carne mortale, alleluia.

V.
Se anche il nostro uomo esteriore si va disfacendo,
quello interiore si rinnova di giorno in giorno,

R.
perché anche la vita di Gesù sia manifesta nella nostra
carne mortale, alleluia.
ORAZIONE
   O Dio, eterna ricompensa dei tuoi santi, concedi anche a noi l’invitta costanza nella fede del papa san Giovanni I, che confermò il suo servizio apostolico con la testimonianza del martirio. Per il nostro Signore.
       Benediciamo il Signore.

       R.
Rendiamo grazie a Dio.

Memoria facoltativa

SAN GIOVANNI I, PAPA E MARTIRE - MEMORIA FACOLTATIVA