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giovedì 28 Maggio 2020

Ufficio delle letture

GIOVEDI' - VII SETTIMANA DI PASQUA - III SETTIMANA DEL SALTERIO
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V.
O Dio, vieni a salvarmi

R.
Signore, vieni presto in mio aiuto.
Gloria al Padre e al Figlio
   e allo Spirito Santo.
Come era nel principio, e ora e sempre
   nei secoli dei secoli. Amen. Alleluia.
INNO
 
Ecco il gran giorno di Dio,
splendente di santa luce:
nasce nel sangue di Cristo
l’aurora di un mondo nuovo.
Torna alla casa il prodigo,
splende la luce al cieco;
il buon ladrone graziato
dissolve l’antica paura.
Gli angeli guardano attoniti
il supplizio della croce,
da cui l’innocente e il reo
salgono uniti al trionfo.
O mistero insondabile
dell’umana redenzione:
morendo sopra il patibolo
Cristo sconfigge la morte.
Giorno di grandi prodigi!
La colpa cerca il perdono,
l’amore vince il timore,
la morte dona la vita.
Irradia sulla tua Chiesa
la gioia pasquale, o Signore,
unisci alla tua vittoria
i rinati nel battesimo.
Sia lode e onore a Cristo,
vincitore della morte,
al Padre e al Santo Spirito
ora e nei secoli eterni. Amen.
 
Oppure:

Ætérne rex, altíssime,
redémptor et fidélium,
quo mors solúta déperit,
datur triúmphus grátiæ,
Scandis tribúnal déxteræ
Patris tibíque cælitus
fertur potéstas ómnium,
quæ non erat humánitus.
Ut trina rerum máchina
cæléstium, terréstrium
et inferórum cóndita,
flectat genu iam súbdita.
Tremunt vidéntes ángeli
versam vicem mortálium:
culpat caro, purgat caro,
regnat caro Verbum Dei.
Tu, Christe, nostrum gáudium,
manens perénne præmium,
mundi regis qui fábricam,
mundána vincens gáudia.
Hinc te precántes quæ´sumus,
ignósce culpis ómnibus
et corda sursum súbleva
ad te supérna grátia,
Ut, cum rubénte coeperis
clarére nube iúdicis,
poenas repéllas débitas,
reddas corónas pérditas.
Iesu, tibi sit glória,
qui scandis ad cæléstia
cum Patre et almo Spíritu
in sempitérna sæcula. Amen.
 
1 ant.
Guarda, Signore, e considera
           l’umiliazione del tuo popolo.
SALMO 88, 39-53
Lamento sulla rovina della casa di Davide
Ha suscitato per noi una salvezza potente nella casa di
Davide, suo servo
(Lc 1, 69).
IV    (39-46)
​ Ma tu lo hai respinto e ripudiato, *
   ti sei adirato contro il tuo consacrato;
hai rotto l’alleanza con il tuo servo, *
   hai profanato nel fango la sua corona.
Hai abbattuto tutte le sue mura *
   e diroccato le sue fortezze;
tutti i passanti lo hanno depredato, *
   è divenuto lo scherno dei suoi vicini.
Hai fatto trionfare la destra dei suoi rivali, *
   hai fatto gioire tutti i suoi nemici.
Hai smussato il filo della sua spada *
   e non l’hai sostenuto nella battaglia.
Hai posto fine al suo splendore, *
   hai rovesciato a terra il suo trono.
Hai abbreviato i giorni della sua giovinezza *
   e lo hai coperto di vergogna.
1 ant.
Guarda, Signore, e considera
           l’umiliazione del tuo popolo.
2 ant.
Cristo è la radice e il germoglio di Davide,
          la stella luminosa del mattino, alleluia.
V    (47-53)
Fino a quando, Signore,
     continuerai a tenerti nascosto, *
   arderà come fuoco la tua ira?
Ricorda quant’è breve la mia vita. *
   Perché quasi un nulla hai creato ogni uomo?
Quale vivente non vedrà la morte, *
   sfuggirà al potere degli inferi?
Dove sono, Signore, le tue grazie di un tempo, *
   che per la tua fedeltà hai giurato a Davide?
Ricorda, Signore, l’oltraggio dei tuoi servi: *
   porto nel cuore le ingiurie di molti popoli,
con le quali, Signore, i tuoi nemici insultano, *
   insultano i passi del tuo consacrato.
Benedetto il Signore in eterno. *
   Amen, amen.
2 ant.
Cristo è la radice e il germoglio di Davide,
          la stella luminosa del mattino, alleluia.
3 ant.
Come l’erba i nostri giorni passano:
          tu, Signore, sei per sempre, alleluia.
SALMO 89    Su di noi sia la bontà del Signore
Davanti al Signore un giorno è come mille anni e
mille anni come un giorno solo
(2 Pt 3, 8).
Signore, tu sei stato per noi un rifugio *
   di generazione in generazione.
Prima che nascessero i monti †
   e la terra e il mondo fossero generati, *
   da sempre e per sempre tu sei, Dio.
Tu fai ritornare l’uomo in polvere *
   e dici: «Ritornate, figli dell’uomo».
Ai tuoi occhi, mille anni
     sono come il giorno di ieri che è passato, *
   come un turno di veglia nella notte.
Li annienti: li sommergi nel sonno; *
   sono come l’erba che germoglia al mattino:
al mattino fiorisce, germoglia, *
   alla sera è falciata e dissecca.
Perché siamo distrutti dalla tua ira, *
   siamo atterriti dal tuo furore.
Davanti a te poni le nostre colpe, *
  i nostri peccati occulti alla luce del tuo volto.
Tutti i nostri giorni svaniscono per la tua ira, *
   finiamo i nostri anni come soffio.
Gli anni della nostra vita sono settanta, *
   ottanta per i più robusti,
ma quasi tutti sono fatica, dolore; *
   passano presto e noi ci dileguiamo.
Chi conosce l’impeto della tua ira, *
   e il tuo sdegno, con il timore a te dovuto?
Insegnaci a contare i nostri giorni *
   e giungeremo alla sapienza del cuore.
Volgiti, Signore; fino a quando? *
   Muoviti a pietà dei tuoi servi.
Saziaci al mattino con la tua grazia: *
   esulteremo e gioiremo per tutti i nostri giorni.
Rendici la gioia per i giorni di afflizione, *
   per gli anni in cui abbiamo visto la sventura.
Si manifesti ai tuoi servi la tua opera *
   e la tua gloria ai loro figli.
Sia su di noi la bontà del Signore, nostro Dio:†
   rafforza per noi l’opera delle nostre mani, *
   l’opera delle nostre mani rafforza.
3 ant.
Come l’erba i nostri giorni passano:
          tu, Signore, sei per sempre, alleluia.
V.
Dio ha fatto risorgere Cristo Signore, alleluia,
​R.
con la sua potenza farà risorgere anche noi, alleluia.
PRIMA LETTURA

Dalla prima lettera di san Giovanni,
apostolo
5, 13-21
 
La preghiera per chi ha peccato
 
   Carissimi, questo vi ho scritto perché sappiate che possedete la vita eterna, voi che credete nel nome del Figlio di Dio.
   Questa è la fiducia che abbiamo in lui: qualunque cosa gli chiediamo secondo la sua volontà, egli ci ascolta. E se sappiamo che ci ascolta in quello che gli chiediamo, sappiamo di avere già quello che gli abbiamo chiesto.
   Se uno vede il proprio fratello commettere un peccato che non conduce alla morte, preghi, e Dio gli darà la vita; s’intende a coloro che commettono un peccato che non conduce alla morte: c’è infatti un peccato che conduce alla morte; per questo dico di non pregare. Ogni iniquità è peccato, ma c’è il peccato che non conduce alla morte. Sappiamo che chiunque è nato da Dio non pecca: chi è nato da Dio preserva se stesso e il maligno non lo tocca. Noi sappiamo che siamo da Dio, mentre tutto il mondo giace sotto il potere del maligno.
   Sappiamo anche che il Figlio di Dio è venuto e ci ha dato l’intelligenza per conoscere il vero Dio. E noi siamo nel vero Dio e nel Figlio suo Gesù Cristo: egli è il vero Dio e la vita eterna.
   Figlioli, guardatevi dai falsi dèi!
 
RESPONSORIO                  Cfr. 1 Gv 5, 20; Gv 1, 18
R.
Sappiamo che il Figlio di Dio è venuto
*
e ci ha
dato intelligenza per conoscere il vero Dio, alleluia.

V.
Dio, nessuno l’ha mai visto: il Figlio unigenito,
che è nel seno del Padre, lo ha rivelato,

R.
e ci ha dato intelligenza per conoscere il vero Dio,
alleluia.
SECONDA LETTURA

Dal «Commento sul vangelo di Giovanni» di san Cirillo
di Alessandria, vescovo
(Lib. 10; PG 74, 434)
 
Se non me ne vado, non verrà a voi il Consolatore
 
   Cristo aveva compiuto la sua missione sulla terra, e per noi era ormai venuto il momento di entrare in comunione con la natura del Verbo, cioè di passare dalla vita naturale di prima a quella che trascende l’esistenza umana. Ma a ciò non potevamo arrivare se non divenendo partecipi dello Spirito Santo.
   Il tempo più adatto alla missione dello Spirito e alla sua venuta su di noi era quello che seguì l’ascensione di Cristo al cielo.
   Finché Cristo infatti viveva ancora con il suo corpo insieme ai fedeli, egli stesso, a mio parere, dispensava loro ogni bene. Quando invece giunse il momento stabilito di salire al Padre celeste, era necessario che egli fosse presente ai suoi seguaci per mezzo dello Spirito e abitasse per mezzo della fede nei nostri cuori, perché, avendolo in noi, potessimo dire con fiducia «Abbà, Padre» e praticassimo con facilità ogni virtù e inoltre fossimo trovati forti e invincibili contro le insidie del diavolo e gli attacchi degli uomini, dal momento che possedevamo lo Spirito Santo onnipotente.
   Che lo Spirito infatti trasformi in un’altra natura coloro nei quali abita e li rinnovi nella loro vita è facile dimostrarlo con testimonianze sia dell’Antico che del Nuovo Testamento.
   Samuele infatti, ispirato, rivolgendo la parola a Saul, dice: Lo Spirito del Signore ti investirà e sarai trasformato in altro uomo (cfr. 1 Sam 10, 6). San Paolo poi dice: E noi tutti, a viso scoperto, riflettendo come in uno specchio la gloria del Signore, veniamo trasformati in quella medesima immagine, di gloria in gloria, secondo l’azione dello Spirito del Signore. Il Signore poi è Spirito (cfr. 2 Cor 3, 17-18).
   Vedi come lo Spirito trasforma, per così dire, in un’altra immagine coloro nei quali abita? Infatti porta con facilità dal gusto delle cose terrene a quello delle sole cose celesti e da una imbelle timidezza ad una forza d’animo piena di coraggio e di grande generosità.
   I discepoli erano così disposti e così rinfrancati nell’animo dallo Spirito Santo, da non essere per nulla vinti dagli assalti dei persecutori, ma fortemente stretti all’amore di Cristo.
   È vero dunque quello che dice il Salvatore: È meglio per voi che io me ne ritorni in cielo (cfr. Gv 16, 7). Quello infatti era il tempo in cui sarebbe disceso lo Spirito Santo.
 
RESPONSORIO                              Cfr. Gv 16, 7. 13
R.
Se non vado al Padre, non verrà a voi il Consolatore;
ma quando sarò andato, ve lo manderò.
*

Quando verrà lo Spirito di verità, vi guiderà alla verità
tutta intera, alleluia.

V.
Non parlerà da sé, ma dirà tutto ciò che avrà udito
e vi annunzierà le cose future.

R.
Quando verrà lo Spirito di verità, vi guiderà alla
verità tutta intera, alleluia.
ORAZIONE
   Venga, Signore, il tuo Spirito e ci trasformi interiormente con i suoi doni; crei in noi un cuore nuovo, perché possiamo piacere a te e conformarci alla tua volontà. Per il nostro Signore.
       Benediciamo il Signore.

       R.
Rendiamo grazie a Dio.