HomeLiturgia delle Ore
giovedì 16 Aprile 2020

Ufficio delle letture

GIOVEDI' FRA L'OTTAVA DI PASQUA - LITURGIA PROPRIA
Grandezza Testo A A A
V.
O Dio, vieni a salvarmi

R.
Signore, vieni presto in mio aiuto.
Gloria al Padre e al Figlio
   e allo Spirito Santo.
Come era nel principio, e ora e sempre
   nei secoli dei secoli. Amen. Alleluia.
Questa introduzione si omette quando si comincia l'Ufficio con l'Invitatorio.
INNO
Ecco il gran giorno di Dio,
splendente di santa luce:
nasce nel sangue di Cristo
l’aurora di un mondo nuovo.
Torna alla casa il prodigo,
splende la luce al cieco;
il buon ladrone graziato
dissolve l’antica paura.
Gli angeli guardano attoniti
il supplizio della croce,
da cui l’innocente e il reo
salgono uniti al trionfo.
O mistero insondabile
dell’umana redenzione:
morendo sopra il patibolo
Cristo sconfigge la morte.
Giorno di grandi prodigi!
La colpa cerca il perdono,
l’amore vince il timore,
la morte dona la vita.
Irradia sulla tua Chiesa
la gioia pasquale, o Signore,
unisci alla tua vittoria
i rinati nel battesimo.
Sia lode e onore a Cristo,
vincitore della morte,
al Padre e al Santo Spirito
ora e nei secoli eterni. Amen.
Oppure:
Hic est dies verus Dei,
sancto serénus lúmine,
quo díluit sanguis sacer
probrósa mundi crímina.
Fidem refúndit pérditis
cæcósque visu illúminat;
quem non gravi solvit metu
latrónis absolútio?
Opus stupent et ángeli,
poenam vidéntes córporis
Christóque adhæréntem reum
vitam beátam cárpere.
Mystérium mirábile,
ut ábluat mundi luem,
peccáta tollat ómnium
carnis vitia mundans caro.
Quid hoc potest sublímius,
ut culpa quærat grátiam,
metúmque solvat caritas
reddátque mors vitam novam?
Esto perénne méntibus
paschále, Iesu, gáudium,
et nos renátos grátiæ
tuis triúmphis ággrega.
Iesu, tibi sit glória,
qui morte victa prǽnites,
cum Patre et almo Spíritu,
in sempitérna sǽcula. Amen.
1 ant.
La casa d’Israele lo dica:
          eterna è la sua misericordia, alleluia.
SALMO 117, 1-29
I   (1-9)
Celebrate il Signore, perché è buono: *
   eterna è la sua misericordia.
Dica Israele che egli è buono: *
   eterna è la sua misericordia.
Lo dica la casa di Aronne: *
   eterna è la sua misericordia.
Lo dica chi teme Dio: *
   eterna è la sua misericordia.
Nell’angoscia ho gridato al Signore, *
   mi ha risposto, il Signore, e mi ha tratto in salvo.
Il Signore è con me, non ho timore; *
   che cosa può farmi l’uomo?
Il Signore è con me, è mio aiuto, *
   sfiderò i miei nemici.
È meglio rifugiarsi nel Signore *
   che confidare nell’uomo.
È meglio rifugiarsi nel Signore *
   che confidare nei potenti.
1 ant.
La casa d’Israele lo dica:
          eterna è la sua misericordia, alleluia.
2 ant. 
Mia salvezza è stato il Signore, alleluia.
II    (10-18)
Tutti i popoli mi hanno circondato, *
   ma nel nome del Signore li ho sconfitti.
Mi hanno circondato, mi hanno accerchiato, *
   ma nel nome del Signore li ho sconfitti.
Mi hanno circondato come api, †
   come fuoco che divampa tra le spine, *
   ma nel nome del Signore li ho sconfitti.
Mi avevano spinto con forza per farmi cadere, *
   ma il Signore è stato mio aiuto.
Mia forza e mio canto è il Signore, *
   egli è stato la mia salvezza.
Grida di giubilo e di vittoria, *
   nelle tende dei giusti:
la destra del Signore ha fatto meraviglie,†
   la destra del Signore si è alzata, *
   la destra del Signore ha fatto meraviglie.
Non morirò, resterò in vita *
   e annunzierò le opere del Signore.
Il Signore mi ha provato duramente, *
   ma non mi ha consegnato alla morte.
2 ant. 
Mia salvezza è stato il Signore, alleluia.
3 ant. 
Questa è l’opera del Signore,
           una meraviglia ai nostri occhi, alleluia.
III    (19-29)
Apritemi le porte della giustizia: *
   entrerò a rendere grazie al Signore. 
È questa la porta del Signore, *
   per essa entrano i giusti.
Ti rendo grazie, perché mi hai esaudito, *
   perché sei stato la mia salvezza. 
La pietra scartata dai costruttori * 
   è divenuta testata d'angolo;
ecco l'opera del Signore: *
   una meraviglia ai nostri occhi.
Questo è il giorno fatto dal Signore: *
  rallegriamoci ed esultiamo in esso.
Dona, Signore, la tua salvezza, *
   dona, Signore, la tua vittoria!
Benedetto colui che viene nel nome del Signore. *
   Vi benediciamo dalla casa del Signore;
Dio, il Signore è nostra luce. †
   Ordinate il corteo con rami frondosi *
   fino ai lati dell'altare.
Sei tu il mio Dio e ti rendo grazie, *
   sei il mio Dio e ti esalto.
Celebrate il Signore, perché è buono: *
   eterna è la sua misericordia.
3 ant. 
Questa è l’opera del Signore,
           una meraviglia ai nostri occhi, alleluia.
V.
Per la tua risurrezione, o Cristo, alleluia,
​R.
gioiscono i cieli e la terra, alleluia.
PRIMA LETTURA
Dalla prima lettera di san Pietro, apostolo
3, 1-17
 
Imitare la mitezza di Cristo
   Voi, mogli, state sottomesse ai vostri mariti per- ché, anche se alcuni si rifiutano di credere alla Parola, vengano conquistati dalla condotta delle mogli, senza bisogno di parole, considerando la vostra condotta casta e rispettosa. Il vostro ornamento non sia quello esteriore – capelli intrecciati, collane d’oro, sfoggio di vestiti –; cercate piuttosto di adornare l’interno del vostro cuore con un’anima incorruttibile piena di mitezza e di pace: ecco ciò che è prezioso davanti a Dio. Così una volta si ornavano le sante donne che speravano in Dio; esse stavano sottomesse ai loro mariti, come Sara che obbediva ad Abramo, chiamandolo signore. Di essa siete diventate figlie, se operate il bene e non vi lasciate sgomentare da alcuna minaccia.
   E ugualmente voi, mariti, trattate con riguardo le vostre mogli, perché il loro corpo è più debole, e rendete loro onore perché partecipano con voi della grazia della vita: così non saranno impedite le vostre preghiere.
   E finalmente siate tutti concordi, partecipi delle gioie e dei dolori degli altri, animati da affetto fraterno, misericordiosi, umili; non rendete male per male, né ingiuria per ingiuria, ma, al contrario, rispondete benedicendo; poiché a questo siete stati chiamati per avere in eredità la benedizione.
   Infatti:
Chi vuole amare la vita
e vedere giorni felici,
trattenga la sua lingua dal male
e le sue labbra da parole d’inganno;
eviti il male e faccia il bene,
cerchi la pace e la segua,
perché gli occhi del Signore sono sopra i giusti
e le sue orecchie sono attente alle loro preghiere;
ma il volto del Signore è contro coloro
che fanno il male (Sal 33, 13-17).
   E chi vi potrà fare del male, se sarete ferventi nel bene? E se anche doveste soffrire per la giustizia, beati voi! Non vi sgomentate per paura di loro, né vi turbate, ma adorate il Signore, Cristo, nei vostri cuori, pronti sempre a rispondere a chiunque vi domandi ragione della speranza che è in voi (cfr. Is 8, 12, 13). Tuttavia questo sia fatto con dolcezza e rispetto, con una retta coscienza, perché nel momento stesso in cui si parla male di voi rimangano svergognati quelli che malignano sulla vostra buona condotta in Cristo. È meglio, infatti, se così vuole Dio, soffrire operando il bene piuttosto che fare il male.
 
RESPONSORIO          Cfr. Lc 6, 22. 23; 1 Pt 3, 14
R.
Beati voi quando gli uomini vi odieranno e vi
metteranno al bando come infami a causa del
Figlio dell’uomo. Rallegratevi in quel giorno ed
esultate:
*
grande è la vostra ricompensa nei cieli,
alleluia!

V.
Se anche doveste soffrire per la giustizia, beati
voi!

​R.
grande è la vostra ricompensa nei cieli, alleluia!
SECONDA LETTURA
Dalle «Catechesi» di Gerusalemme

(Catech. 20, Mistagogica 2, 4-6; PG 33, 1079-1082)
Il battesimo, segno della passione di Cristo
     
   Siete stati portati al santo fonte, al divino battesimo, come Cristo dalla croce fu portato al sepolcro.
     E ognuno è stato interrogato se credeva nel nome del Padre e del Figlio e dello Spirito Santo; avete professato la fede salutare e siete stati immersi tre volte nell’acqua e altrettante siete riemersi, e con questo rito avete espresso un’immagine e un simbolo. Avete rappresentato la sepoltura di tre giorni del Cristo.
     Il nostro Salvatore passò tre giorni e tre notti nel seno della terra. Nella prima emersione voi avete simboleggiato il primo giorno passato da Cristo nella terra. Nell’immersione la notte. Infatti, chi è nel giorno si trova nella luce, invece colui che è immerso nella notte, non vede nulla. Così voi nell’immersione, quasi avvolti dalla notte, non avete visto nulla. Nell’emersione invece vi siete ritrovati come nel giorno.
     Nello stesso istante siete morti e siete nati e la stessa onda salutare divenne per voi e sepolcro e madre.
     Ciò che Salomone disse di altre cose, si adatta pienamente a voi: «C’è un tempo per nascere e un tempo per morire» (Qo 3, 2), ma per voi al contrario il tempo per morire è stato il tempo per nascere. L’unico tempo ha causato ambedue le cose, e con la morte ha coinciso la vostra nascita.
     O nuovo e inaudito genere di cose! Sul piano delle realtà fisiche noi non siamo morti, né sepolti, né crocifissi e neppure risorti. Abbiamo però ripresentato questi eventi nella sfera sacramentale e così da essi è scaturita realmente per noi la salvezza.
     Cristo invece fu veramente crocifisso e veramente sepolto ed è veramente risorto, anche nella sfera fisica, e tutto questo è stato per noi dono di grazia. Così infatti, partecipi della sua passione mediante la rappresentazione sacramentale, possiamo realmente ottenere la salvezza.
     O traboccante amore per gli uomini! Cristo ricevette i chiodi nei suoi piedi e nelle sue mani innocenti e sopportò il dolore, e a me, che non ho sopportato né dolore, né fatica, egli dona gratuitamente la salvezza mediante la comunicazione dei suoi dolori.
     Nessuno pensi che il battesimo consista solo nella remissione dei peccati e nella grazia di adozione, come era il battesimo di Giovanni che conferiva solo la remissione dei peccati. Noi invece sappiamo che il battesimo, come può liberare dai peccati e ottenere il dono dello Spirito Santo, così anche è figura ed espressione della passione di Cristo. È per questo che Paolo proclama: «Non sapete che quanti siamo stati battezzati in Cristo Gesù, siamo stati battezzati nella sua morte? Per mezzo del battesimo siamo dunque stati sepolti insieme con lui nella morte» (Rm 6, 3-4a).
 
RESPONSORIO                                   Cfr. Ap 7, 9
​R.
Come agnelli appena nati, fanno riudire il canto:
alleluia. Sono venuti al fonte della vita,
*
avvolti da
una luce nuova, alleluia.

V.
Stanno davanti all’Agnello con vesti bianche,
hanno palme nelle mani,

​R.
avvolti da una luce nuova, alleluia.
INNO Te Deum
Noi ti lodiamo, Dio, *
   ti proclamiamo Signore.
O eterno Padre, *
   tutta la terra ti adora.
A te cantano gli angeli *
   e tutte le potenze dei cieli:
Santo, Santo, Santo *
   il Signore Dio dell'universo.
I cieli e la terra *
   sono pieni della tua gloria.
Ti acclama il coro degli apostoli *
   e la candida schiera dei martiri;
le voci dei profeti si uniscono nella tua lode; *
   la santa Chiesa proclama la tua gloria,
adora il tuo unico Figlio, *
   e lo Spirito Santo Paraclito.
O Cristo, re della gloria, *
   eterno Figlio del Padre,
tu nascesti dalla Vergine Madre *
   per la salvezza dell'uomo.
Vincitore della morte, *
   hai aperto ai credenti il regno dei cieli.
Tu siedi alla destra di Dio, nella gloria del Padre. *
   Verrai a giudicare il mondo alla fine dei tempi.
Soccorri i tuoi figli, Signore, *
   che hai redento col tuo sangue prezioso.
Accoglici nella tua gloria *
   nell'assemblea dei santi.
*
Salva il tuo popolo, Signore, *
   guida e proteggi i tuoi figli.
Ogni giorno ti benediciamo, *
   lodiamo il tuo nome per sempre.
Degnati oggi, Signore, *
   di custodirci senza peccato.
Sia sempre con noi la tua misericordia: *
   in te abbiamo sperato.
Pietà di noi, Signore, *
   pietà di noi.
Tu sei la nostra speranza, *
   non saremo confusi in eterno.
Oppure
Te Deum laudámus: * te Dóminum confitémur.
Te ætérnum Patrem, * omnis terra venerátur.
Tibi omnes ángeli, *
   tibi cæli et univérsæ potestátes:
tibi chérubim et séraphim *
   incessábili voce proclámant:
Sanctus, * Sanctus, * Sanctus *
   Dóminus Deus Sábaoth.
Pleni sunt cæli et terra * maiestátis glóriæ tuæ.
Te gloriósus * Apostolórum chorus,
te prophetárum * laudábilis númerus,
te mártyrum candidátus * laudat exércitus.
Te per orbem terrárum *
   sancta confitétur Ecclésia,
Patrem * imménsæ maiestátis;
venerándum tuum verum * et únicum Fílium;
Sanctum quoque * Paráclitum Spiritum.
Tu rex glóriæ, * Christe.
Tu Patris * sempitérnus es Fílius.
Tu, ad liberándum susceptúrus hóminem, *
   non horruisti Vírginis úterum.
Tu, devícto mortis acúleo, *
   aperuísti credéntibus regna cælórum.
Tu ad déxteram Dei sedes, * in glória Patris.
Iudex créderis * esse ventúrus.
Te ergo, quæsumus, tuis fámulis súbveni, *
   quos pretióso sánguine redemísti.
Ætérna fac cum sanctis tuis * in glória numerári.
*
Salvum fac pópulum tuum, Dómine, *
   et bénedic hereditáti tuæ.
Et rege eos, * et extólle illos usque in ætérnum.
Per singulos dies * benedícimus te;
et laudámus nomen tuum in sæculum, *
   et in sæculum sæculi.
Dignáre, Dómine, die isto *
   sine peccáto nos custodíre.
Miserére nostri, Dómine, * miserére nostri.
Fiat misericórdia tua, Dómine, super nos, *
   quemádmodum sperávimus in te.
In te, Dómine, sperávi: *
   non confúndar in ætérnum.
* Quest’ultima parte dell’inno si può omettere.
ORAZIONE
​        O Dio, che da ogni parte della terra hai riunito i popoli per lodare il tuo nome, concedi che tutti i tuoi figli, nati a nuova vita nelle acque del battesimo e animati dall’unica fede, esprimano nelle opere l’unico amore. Per il nostro Signore. 
       Benediciamo il Signore.

       R.
Rendiamo grazie a Dio.