Messaggio per la 42ª Giornata nazionale del Ringraziamento

Messaggio per la 42ª Giornata nazionale del Ringraziamento

sponsabili della vita politica ed economica: così, nonostante tutto, non verrà meno la fiducia, convinti che “le attuali difficoltà, se affrontate con il coraggio e i sacrifici di tutti possono diventare occasione e stimolo per una ripresa più concorde e vigorosa del Paese” (Comunicato dei lavori del Consiglio Permanente, 2 1-24 settembre 1992).

Ma l´impegno è aperto a tutti: occorre, in particolare, che le forze sociali, le organizzazioni professionali e sindacali offrano il loro prezioso contributo, specialmente sul piano educativo e culturale, per la creazione di un´opinione pubblica più decisamente aperta alle esigenze dell´uomo e ai valori della solidarietà.
3. – In questo spirito la Giornata del Ringraziamento non è solo un doveroso gesto di gratitudine e di riconoscenza, o, ancor meno, una semplice celebrazione esteriore. È occasione per tutti di rinnovare un impegno di responsabilità e di solidarietà, tanto più necessario in quest´ora grave della nostra storia.
La Giornata del Ringraziamento rappresenta un forte appello alle coscienze perché, nel ricupero degli autentici valori della fede cristiana e della tradizione religiosa, morale e civile del nostro popolo, ritrovino le ragioni e le risorse della speranza, per un avvenire sereno e fecondo della società.
 
Roma, 12 ottobre 1992
 
LA COMMISSIONE EPISCOPALE
PER I PROBLEMI SOCIALI E IL LAVORO
1. – Ricorre, domenica 8 novembre, la 42ª Giornata nazionale del Ringraziamento.
È una Giornata che si propone come una “festa di riconoscenza” al Signore per l´abbondanza dei suoi doni. Attesa e celebrata con viva partecipazione, in modo speciale dalle popolazioni rurali, essa richiama tutta la comunità cristiana alla lode ed alla gratitudine per tutti i doni di Dio, segni vivi del suo amore di Creatore e Padre.
La fede cristiana e il senso religioso ci chiedono di saper guardare con amore ed ammirazione, con stupore e gratitudine le bellezze del creato e le risorse della terra, imparando a rispettarle ed a valorizzarle con il genio della mente e la fatica solidale del lavoro, affinché ogni uomo e ogni popolo possa assidersi alla mensa del banchetto comune.
La Giornata del Ringraziamento ci ricorda inoltre la presenza operosa e continua del Signore nel cammino della Chiesa e dell´umanità, accanto a ciascuno di noi: “Dio è con noi. Dio resta il Signore della storia. Il Vangelo è sempre nuovo: pone nelle nostre mani le sementi che non cessano di fecondare la terra per renderla più abitabile” (Giovanni Paolo II, 27 febbraio 1991).
2. – Volgendo tuttavia lo sguardo alla situazione economica mondiale, osserviamo con particolare preoccupazione come la produzione e la distribuzione dei beni sulla terra non sempre riconoscano e premino la capacità e l´impegno lavorativo di intere categorie di uomini e donne – tra cui le categorie “rurali” -, ma anzi spesso le penalizzino, compromettendone la stessa libertà di iniziativa e di impresa.
Anche le attuali forti tensioni economiche sul piano interno e internazionale, come le stesse turbolenze monetarie che affaticano la vita dei governi e dei popoli, documentano i limiti di una concezione economica fondata unicamente sull´ “etica del profitto” e che trascura le esigenze globali della persona umana e del suo lavoro.
Urge allora superare il peso dell´ “imperialismo internazionale del denaro”, come già scriveva Pio XI nell´enciclica Quadragesimo anno” (n.109)) e contrastare la cieca fiducia nel “libero mercato” con un sicuro ed affidabile contesto giuridico e sociale (secondo le indicazioni dell´enciclica Centesimus annus, nn. 48-49) inteso a salvaguardare il bene comune e a tutelare la sopravvivenza dignitosa dei settori economici più deboli, tra i quali si pone ovunque l´agricoltura.
Anche l´imminente, più ampia liberalizzazione del commercio e degli scambi in Europa, secondo precisi criteri di solidarietà e di sussidiarietà, va orientata, guidata ed accompagnata da una considerazione attenta delle situazioni e delle peculiarità delle singole nazioni, anche di quelle più deboli, in modo da perseguire traguardi e livelli di maggiore giustizia ed equità nella costruzione dell’Europa dei popoli, che auspichiamo e desideriamo unita e solidale.
In questa prospettiva le politiche economiche sono chiamate a tener conto non solo delle convenienze di mercato, ma anche e soprattutto dei valori e delle esigenze umane che riguardano i lavoratori, il futuro delle loro imprese, la vita delle famiglie, la sorte delle popolazioni che vivono ed operano in un determinato territorio o settore produttivo. Nel contempo, le stesse politiche economiche devono permettere, garantire e sollecitare una più operosa e generosa assunzione di responsabilità da parte di tutti e di ciascuno, anche se questo può comportare maggiore sobrietà e qualche sacrificio personale, di categoria o di gruppo; è necessario infatti che, nonostante dannose spinte contrarie, riemerga e si consolidi la determinazione di impegnarsi per il bene comune.
Interpreti delle attese di tutti, chiediamo un rinnovato impegno dei re

COMMISSIONE EPISCOPALE PER I PROBLEMI SOCIALI E IL LAVORO, LA GIUSTIZIA E LA PACE

12 Ottobre 1992

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Servizio Nazionale per la pastorale delle persone con disabilita‘ Evento sulla famiglia "Famiglia è..." (a Roma, presso il Santuario del Divino Amore)
Questa la pagina del sito del Servizio Nazionale riguardante l'evento organizzato dalla Diocesi di Roma con la collaborazione di questo Servizio Nazionale per la pastorale delle persone con disabilità e dell'Ufficio Nazionale per la pastorale della famiglia.