Caro don Stefano,
accogliamo la tua nomina a Vescovo di Velletri-Segni con diversi sentimenti nel cuore. Innanzitutto, la gratitudine al Santo Padre che ti chiama ad una Chiesa le cui origini sono molto antiche. Secondo una tradizione, infatti, papa Clemente I, cui è intitolata la Cattedrale, sarebbe stato vescovo di Velletri nel I secolo. Ci sono poi l’affetto e l’amicizia con cui abbiamo vissuto questi anni a servizio delle Chiese che sono in Italia. Ma non solo… Da “padre di famiglia” o nonno, continuo a imparare dalle persone che mi circondano. Per questo, ti voglio ringraziare per la tua bontà d’animo, la tua capacità di accettare complimenti e critiche, la tua dolcezza nell’esercizio del ministero sacerdotale. Anche nei momenti tristi, sul tuo viso non è mai mancato il sorriso che ti caratterizza. È segno di una speranza che non viene mai meno. Grazie, don Stefano, per quanto nella veste di Segretario Generale hai fatto a servizio della nostra Conferenza Episcopale. Vorrei ricordare che non sono stati anni facili: la pandemia che lentamente ci stiamo lasciando alle spalle ha condizionato tutta l’attività pastorale. E, forse, mai come in passato sono aumentati i contatti con le Chiese locali. Segno, questo, di una condivisione attenta, costante, con cui si è nutrita e arricchita la comunione ecclesiale. Grazie!
Permettimi oggi di ricordare gli impegni che abbiamo assunto il giorno della nostra ordinazione episcopale. In modo particolare, ne menziono tre – cui abbiamo risposto “Sì, lo voglio” – “Vuoi prenderti cura, con amore di padre, del popolo santo di Dio e con i presbiteri e i diaconi, tuoi collaboratori nel ministero, guidarlo sulla via della salvezza? Vuoi essere sempre accogliente e misericordioso, nel nome del Signore, verso i poveri e tutti i bisognosi di conforto e di aiuto? Vuoi, come buon pastore, andare in cerca delle pecorelle smarrite per riportarle all’ovile di Cristo?”.
In questo momento particolare in cui le nostre Chiese sono impegnate nel Cammino sinodale fare memoria di questi tre impegni aiuta ad avvertire il “fiuto” del popolo santo di Dio e a non distogliere mai lo sguardo dalla realtà. E, allora, il ringraziamento per quanto fatto in questi anni diventa canto di lode al Signore e sostegno per il tempo che si apre davanti a te.
Caro don Stefano, che tu possa continuare a vivere il tuo ministero con quell’attenzione e quella cura per le persone che non ti sono mai mancate! Questo è il mio augurio e l’augurio di tutti noi!
Grazie! E… buon ministero!
S. Em. Card. Gualtiero Bassetti