La drammatica situazione umanitaria e la crescente insicurezza che travagliano alcuni Paesi del Corno d’Africa sono motivo di grande preoccupazione per i cattolici italiani. Non solo per la generosa presenza in queste aree di crisi dei missionari, missionarie, sacerdoti fidei donum e volontari di nazionalità italiana che operano in prima linea a servizio dei più bisognosi, ma anche per le condizioni di grave precarietà in cui versa una moltitudine di gente innocente, particolarmente in Ciad, Kenya, Somalia e nella tormentata regione sudanese del Darfur.
Il ricorso alla violenza, in tutti questi scenari, ha fortemente penalizzato i civili, soprattutto donne vecchi e bambini. Sebbene i contesti sociali varino notevolmente, trattandosi di distinte realtà nazionali nell’ambito del continente africano, l’Ufficio per la cooperazione missionaria tra le Chiese della Conferenza Episcopale Italiana (Cei) si fa interprete dei sentimenti di fattiva solidarietà dei cattolici italiani nei confronti di tutti coloro che stanno sperimentando la Passione di Cristo negli sconfinati territori dell’Africa Orientale.
In occasione pertanto dell’inizio della Quaresima – tempo liturgico di digiuno, preghiera ed elemosina – si auspica, nell’ambito delle comunità parrocchiali italiane, la promozione d’iniziative di preghiera, di riflessione e di carità in comunione con le Chiese presenti nelle suddette aree di crisi, in collaborazione con gli organismi preposti della Cei (Ufficio per la Cooperazione Missionaria tra le Chiese, le Pontificie Opere Missionarie Italiane e la Caritas Italiana).
Si fa appello a quanti hanno responsabilità politiche, a livello locale e internazionale, affinché si trovino soluzioni pacifiche e si rechi sollievo a quelle popolazioni. Si incoraggiano altresì gli sforzi di quanti, pur nell’insicurezza e nel disagio, rimangono in quelle regioni per portare aiuto e sollievo agli abitanti.