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Con i Fatebenefratelli per bloccare l’Ebola

Ebola

I governi di Liberia e Sierra Leone stanno adottando misure drastiche “chiusura delle frontiere, coprifuoco, stato di emergenza” per cercare di bloccare l’Ebola, l’epidemia che sta colpendo l’Africa Occidentale. All’interno, però, la situazione sanitaria è grave: gli ospedali sono chiusi o lavorano al minimo.
Rispondendo a una richiesta dei Fatebenefratelli, che nei due Paesi gestiscono due ospedali e che hanno pagato un prezzo in vite umane per la loro dedizione il Comitato per gli Interventi Caritativi a favore del Terzo Mondo ha stanziato i fondi per un progetto che punta a isolare la malattia.
“Esiste un accordo generale per trattare questa epidemia come una catastrofe naturale” spiegano i religiosi “impegnandosi a tenere un periodo di almeno tre mesi di assistenza sanitaria completamente gratuita per la popolazione”.
In entrambi i Paesi l’assistenza sanitaria è a pagamento. L’epidemia sta avendo gravi ripercussioni sull’economia dei Paesi colpiti. Le scuole sono chiuse, l’amministrazione sta lavorando a ritmi ridotti, le società straniere rimpatriano il personale e diminuiscono l’attività. Prevenzione e controllo del contagio sono le sole misure efficaci al momento. Di qui la proposta di intervenire con un programma che non escluda nessuno a motivo dei costi.
Il contributo è pari a 477.525 euro che, assommandosi ai 159.175 euro assicurati dall’organizzazione proponente, copre l’intero costo del progetto  riguarda il St. John Hospital di Lunsar (Sierra Leone) e il St. Joseph Catholic Hospital di Monrovia (Liberia), entrambi gestiti dall’Ordine Ospedaliero San Giovanni di Dio, quello appunto dei Fatebenefratelli.

15 Settembre 2014

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Come prendersi cura di qualcuno è un tema che da sempre affascina l’umanità. Abbiamo iniziato dalla semplicità di piccoli gesti di aiuto per poi definire nel tempo forme di cura organizzata sempre più evolute. La sapienza del cristianesimo e il senso di una solidarietà diffuse hanno generato l’ospedale insieme ad altre strutture specializzate. Nel tempo, tutti i paesi nel mondo si sono dotati di un sistema più o meno ampio di assistenza.In Italia, la cura delle persone affette da problemi di salute ha un carattere universalistico. Chiunque risieda, anche temporaneamente, sul nostro territorio ha diritto ad essere curato. Oggi, questo sistema presenta punti di crescente criticità. Cosa pensare? Che fare? Quali correttivi applicare? Quale contributo può dare la comunità cristiana?Sono alcune delle domande che questo convegno nazionale vuole affrontare.Per le modalità di iscrizione e il Programma provvisorio in continuo aggiornamento visita il Sito web del Convegno nazionale di Pastorale della salute CEINote organizzative