Vita consacrata A Gerusalemme c’era un uomo di nome Simeone,…che aspettava la consolazione d’Israele… C’era anche una profetessa, Anna, …si mise anche a lei a lodare Dio (Lc 2,25ss)

Messaggio in occasione della Giornata Mondiale per la Vita Consacrata – 2 febbraio 2004

Messaggio in occasione della Giornata Mondiale per la Vita Consacrata – 2 febbraio 2004

Alle consacrate e ai consacratiai sacerdoti, ai diaconi e ai fedeli
La gioiosa preghiera di Simeone e Anna, nella Festa della Presentazione del Signore, sintetizza bene la vita e la missione dei consacrati. E provvidenziale la memoria della loro presenza e l’ascolto della loro testimonianza nel giorno in cui i Vescovi, nelle singole Chiese particolari, convocano il popolo di Dio per rendere grazie al Signore per questo dono suscitato dallo Spirito nella e per la Chiesa.
Attorno a Gesù, portato da Maria e Giuseppe al tempio di Gerusalemme, si stringono i “poveri del Signore” che aspettano “il conforto d’Israele” e, benché consumati dagli anni, rimangono forti, vigilanti e operosi nell’attesa.Il canto di Simeone, a cui Anna unisce la sua voce, non è un malinconico addio alla vita, al contrario è un festoso saluto al bambino Gesù accolto come “salvezza preparata davanti a tutti i popoli, luce per illuminare le genti”.
Con la loro vigilanza e operosità, i consacrati sono una sfida per la Chiesa e per il mondo. Infatti, vivendo intensamente il tempo presente, essi possono dire una parola rassicurante alla Chiesa e agli uomini, testimoniando serenamente che non si deve vivere nella paura di un mondo che finisce, ma nell’attesa del Signore che viene; non si deve attendere con angoscia una catastrofe universale, ma una nuova creazione; non si deve temere il baratro del nulla, ma aspettare il fiorire dell’eternità. Davvero, essi sono testimoni gioiosi del Regno che viene.Per lo stile peculiare che li caratterizza, i consacrati e le consacrate rendono inscindibile il legame tra il: “Seguimi!”, rivolto da Gesù ai primi chiamati e l’incessante invocazione della Chiesa: “Vieni, Signore Gesù!”. Questa invocazione va sempre ripresentata al popolo di Dio, che la ripete durante la S. Messa con l’acclamazione “nell’attesa della tua venuta”.
Alla gente, che spesso è in ricerca non poche volte mal orientata, per calmare l’ansia del futuro, i consacrati indicano nel Vangelo la vera bussola che orienta alla meta luminosa della storia verso cui camminare nella quotidiana pazienza, nella speranza e nell’amore premuroso verso tutti. Le consacrate e i consacrati siano “lampada che arde” in seno al popolo di Dio e davanti al mondo e mostrino che il Signore è il “Primo” nella vita di ciascuno e che, scegliendo Cristo, ci si ritrova fratelli e sorelle al di là delle razze e delle culture. Questo è un esempio luminoso per l’umanità sempre più divisa e attraversata da odi e rancori che seminano morte un po’ ovunque. Il mondo, infatti, è una sfida per la Chiesa che intende proprio ad esso comunicare il Vangelo. Nell’esortazione apostolica Vita consecrata Giovanni Paolo II scrive: “E compito specifico delle persone consacrate contribuire all’evangelizzazione prima di tutto con la testimonianza di una vita totalmente donata a Dio e ai fratelli attraverso l’imitazione del Salvatore che per amore dell’uomo si è fatto schiavo” (n. 76); e poco più avanti: “Quando si ama Dio, il Padre di tutti, non si può non amare gli uomini fatti a sua immagine, riconoscendoli fratelli e sorelle. Per questo quando si vede che molti di loro non conoscono la piena manifestazione dell’amore di Dio in Cristo, non si può restare indifferenti. E da qui che, per obbedienza al comando di Cristo, prende il via lo slancio missionario ‘ad gentes’, che ogni cristiano convinto condivide con la Chiesa, missionaria per natura. Questo slancio è vissuto soprattutto dai membri degli istituti della vita contemplativa e della vita attiva” (n. 77).
I Vescovi sono consapevoli che è loro compito far vivere la vita consacrata non con la semplice richiesta di servizi, ma custodendola e sostenendola nei luoghi dove è presente; attuando il discernimento dei carismi suscitati dallo Spirito; favorendo le vocazioni che, nella loro pluralità di espressione, sono sempre per tutta la Chiesa. In forza della radicalità della scelta e dell’essere dentro la Chiesa, la vita consacrata è particolarmente adatta a esprimere la qualità profetica della vita cristiana che, per il Battesimo, è propria di tutti i cristiani.La presenza delle vocazioni di speciale consacrazione all’interno della Chiesa deve entrare in relazione sempre più convinta con gli altri soggetti ecclesiali. E questa la strada che può ridare slancio alla vita consacrata, stimolarla all’ascolto fraterno delle Chiese particolari e darle maggiore passione di fronte ad una società sempre più frantumata.
E urgente promuovere nelle diocesi incontri di preghiera e di studio per favorire un sentire comune e non vanificare cammini che lo Spirito sempre indica, nella convinzione – come è scritto nell’istruzione della Congregazione per gli istituti di vita consacrata e le società di vita apostolica Ripartire da Cristo – che “l’intera Chiesa locale, Vescovi, presbiteri, laici, persone consacrate, è chiamata ad assumere la responsabilità di fronte alle vocazioni di particolare consacrazione” (n. 16). Tornando all’icona di Simeone e dell’anziana Anna, fiorisce spontanea la preghiera del salmista: “Tu mi hai istruito, o Dio, fin dalla giovinezza e ora, nella vecchiaia, non abbandonarmi perché annunci le tue meraviglie alle generazioni future” (Sal 71,17-18). E questa un’intensa invocazione in cui l’autore sacro implora dall’alto la forza necessaria per annunciare alla generazione più giovane la fedeltà, la misericordia e la grandezza del suo Dio. Bell’esempio di feconda relazione all’interno della vita consacrata che, oggi, conosce tempi non facili per l’età avanzata di molti chiamati. La vigilante attesa di Simeone e Anna dice, perciò, che in ogni tempo della vita si può essere testimoni forti e credibili della fedeltà e misericordia di Dio. E una verità che va insegnata alle nuove generazioni di consacrati/e perché imparino a guardare con sapienza la realtà in cui sono immersi. Gli anziani sono e devono essere considerati un “tesoro” per le loro comunità; ad essi è chiesto di accettare serenamente la loro condizione, anche nella necessità di dover passare il testimone, felici d’aver lavorato per il Regno di Dio nella radicale sequela del Signore e nell’obbedienza alla sua volontà.
Il popolo di Dio, dunque, elevi lodi al Signore per il dono della vita consacrata nella Chiesa, accogliendo la preghiera di una consacrata: “Luce da Luce tu risplendi, o Cristo,e ti contemplano gli occhi della fede.Con te veniamo presentati al Padreda Maria e da Giuseppe, dalla Madre Chiesa che sempre offre a Dio i figli della grazia”.

Roma, 12 gennaio 2004

COMMISSIONE EPISCOPALE PER IL CLERO E LA VITA CONSACRATA

16 Gennaio 2004

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Come prendersi cura di qualcuno è un tema che da sempre affascina l’umanità. Abbiamo iniziato dalla semplicità di piccoli gesti di aiuto per poi definire nel tempo forme di cura organizzata sempre più evolute. La sapienza del cristianesimo e il senso di una solidarietà diffuse hanno generato l’ospedale insieme ad altre strutture specializzate. Nel tempo, tutti i paesi nel mondo si sono dotati di un sistema più o meno ampio di assistenza.In Italia, la cura delle persone affette da problemi di salute ha un carattere universalistico. Chiunque risieda, anche temporaneamente, sul nostro territorio ha diritto ad essere curato. Oggi, questo sistema presenta punti di crescente criticità. Cosa pensare? Che fare? Quali correttivi applicare? Quale contributo può dare la comunità cristiana?Sono alcune delle domande che questo convegno nazionale vuole affrontare.Per le modalità di iscrizione e il Programma provvisorio in continuo aggiornamento visita il Sito web del Convegno nazionale di Pastorale della salute CEINote organizzative
Ufficio Nazionale per i beni culturali ecclesiastici e l‘edilizia diculto XL CONCORDATO. 40 anni di intese e progetti per la promozione dei Beni Culturali Ecclesiastici
Il 10 e il 11 maggio 2024 si terrà a Catania la Giornata Nazionale "XL CONCORDATO. 40 anni di intese e progetti per la promozione dei Beni Culturali Ecclesiastici"Il convegno è promosso dall´Ufficio Nazionale per i beni culturali ecclesiastici e l´edilizia di culto e dalla diocesi di Catania con la partecipazione del Servizio per la Promozione del Sostegno Economico alla Chiesa cattolica e delle associazioni professionali di settore AMEI - Associazione musei ecclesiastici italiani - , AAE -Associazione archivistica ecclesiastica - e ABEI - Associazione bibliotecari ecclesiastici italiani-.L´evento si svolgerà presso la sala della Pinacoteca del Museo Diocesano di Catania (ingresso da via Etnea 8). Si rivolge agli incaricati regionali e diocesani per i beni culturali ecclesiastici e l´edilizia di culto, ai responsabili e agli operatori degli Istituti culturali ecclesiastici.Diversi i temi affrontati: le prospettive di lavoro a quarant’anni dalla revisione del Concordato, le relazioni istituzionali che ha generato, l´impatto dell’8xmille alla Chiesa cattolica su crescita dei territori, valorizzazione e comunicazione dei beni culturali ecclesiastici.Il convegno apre l’edizione 2024 delle Giornate di valorizzazione del patrimonio culturale ecclesiastico che si svolgeranno dall’11 al 19 maggio su tutto il territorio nazionale.ISCRIZIONEAvviene unicamente attraverso la compilazione della scheda on-line, collegandosi al seguente link:  BCEGiornatanazionaleCatania2024L’iscrizione è valida se accompagnata dal versamento on line della quota organizzativa con carta di credito (modalità consigliata) o con bonifico bancario (l’attestazione di pagamento è da allegare all’iscrizione).Il termine per le adesioni è il 20 aprileN.B. Le iscrizioni potrebbero essere chiuse prima del termine, al raggiungimento del numero limite dei 180 posti disponibili.COSTIPer entrambe le giornate di convegno è richiesto il contributo di 35,00 euro che comprende:- Il pranzo e la cena del 10 maggio; il pranzo dell’11 maggio.- I coffee break e le visite previste dal programma dalla sera del 10 maggio.Escursione opzionale sull’Etna nel pomeriggio di sabato 11 maggioPer l’eventuale partecipazione è richiesto un contributo organizzativo aggiuntivo di 15,00 euro a persona, da versare al momento dall’iscrizione.La partenza (ore 14:00) ed il rientro (19:30) sono previsti in Piazza Duomo.L’escursione ha inizio a quota 1.923 metri dalla stazione di partenza della Funivia dell’Etna, presso il piazzale Rifugio Sapienza a Etna Sud.Con la telecabina si giunge alla Stazione di monte a 2.500 metri e da qui, a bordo di bus 4×4, si raggiunge la quota massima consentita dalle autorità competenti in area sommitale. Come previsto dalla normativa in vigore, l’escursione prosegue accompagnati dalle Guide Alpine/Vulcanologiche Abbigliamento necessario: scarpe da tennis o da trekking, giacca a vento, cappello.Il pagamento della quota può essere effettuato on-line, direttamente sul sistema di gestione delle iniziative mediante carte di credito, oppure attraverso bonifico alle seguenti coordinate bancarie:IBAN: IT 17 U 05034 11750 000000165900 sul conto intestato alla CONFERENZA EPISCOPALE ITALIANA, specificando nella causale: codice iniziativa 22350 – nominativo partecipante.La quota di iscrizione NON comprende il viaggio di andata e ritorno, l’alloggio a cui ogni partecipante dovrà provvedere personalmente e quanto non specificato.