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Verso la GMG: sui social per restare uniti

Articolo, 13 Luglio 2016

Missione: condivisione, soprattutto con chi resta a casa. Per questo la Pastorale giovanile di Udine ha deciso di essere presente in modo massiccio sui social, e anche su Telegram, per raccontare e documentare l’esperienza in terra polacca. I 400 ragazzi che andranno alla Gmg potranno infatti postare pensieri, commenti, immagini e selfie su Facebook, Twitter (…)

» da Ufficio per le comunicazioni sociali

26 maggio: i giovani e la comunicazione

Articolo, 18 Maggio 2016

Giovedì 26 maggio a Roma una giornata di riflessione per i responsabili diocesani della comunicazione (e non solo...). Al mattino verrà presentato, dai suoi curatori, il "Rapporto Giovani 2016" dell'Istituto Toniolo. Nel pomeriggio è previsto un ampio confronto per verificare modalità e contenuti della nostra comunicazione. Ecco la lettera d'invito firmata dal Direttore, don Ivan (…)

» da Ufficio per le comunicazioni sociali

La web radio parrocchiale che unisce la comunità

Articolo, 21 Dicembre 2016

Metti un parroco giovane, amante della tecnologia e della comunicazione, insieme a quindici ragazzi: ecco servita la Web radio parrocchiale. Interessante iniziativa nella parrocchia San Sisto II di Pagani, in provincia di Salerno e diocesi di Nocera Inferiore-Sarno. La radio è online da metà ottobre ( www.sansistosecondo.it) e già conteggia centinaia di contatti. Un successo (…)

» da Ufficio per le comunicazioni sociali

Verso la GMG: una radio su YouTube e Facebook

Articolo, 13 Luglio 2016

Hanno creato un canale Youtube ad hoc sul quale hanno trasmesso Radio Gmg, un programma radiofonico per informare e formare i 900 ragazzi in partenza per la Polonia. L’équipe di Pastorale giovanile di Treviso ha pensato di rendere il cammino di preparazione «più interattivo, mostrando i volti e facendo sentire le voci dei protagonisti», sottolinea (…)

» da Ufficio per le comunicazioni sociali

Pescatori in trappola: vita da schiavi nei mari asiatici

Articolo, 09 Aprile 2019

Nei mari asiatici, tra Cina e Thailandia, migliaia di uomini ogni anno vengono imbarcati su pescherecci lunghi al massimo trenta metri, dove rimarranno ostaggio delle aziende del pesce, senza toccare terra per molto tempo. Le condizioni di vita sono disumane: si mangia poco e non si riposa mai. Quattordici ore al giorno di lavoro ininterrotto e la paga da fame arriverà solo al momento dello sbarco.

» da Apostolato del mare

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