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La Chiesa italiana per combattere la povertà

Il difficile momento economico che attraversano molte famiglie nel nostro Paese, conseguenza anche di una più ampia crisi internazionale, fa del Natale che ci apprestiamo a vivere «uno stimolo a riscoprire il calore della semplicità, dell’amicizia e della solidarietà», come ha auspicato lo stesso Papa Benedetto XVI nell’udienza generale del 17 dicembre scorso. In questo particolare contesto la Chiesa italiana intende mettere a fuoco quanto sta facendo per venire incontro alle tante forme di povertà presenti nel nostro territorio e nel mondo.

 
Tutto ciò è reso possibile dalla generosità di tanti, che non hanno mai chiuso il cuore di fronte a chi è nel bisogno, e alla dedizione di sacerdoti, religiosi, religiose e laici, che si impegnano nella realizzazione dei progetti. Tutto ciò è possibile anche grazie alle risorse provenienti dall’otto per mille. Infatti «l’istituto dell’otto per mille non ha rappresentato soltanto un’opportunità finanziaria in più, ma una forma di “democrazia fiscale”, aperta a tutti i contribuenti e finalizzata al sostegno di attività caritative e umanitarie, per combattere gravi forme di emarginazione e promuovere lo sviluppo integrale delle persone e delle comunità».
È quanto afferma il card. Angelo Bagnasco, Presidente della CEI, tracciando un bilancio sulla variegata attività della Conferenza Episcopale Italiana in favore delle fasce economicamente più deboli e delle situazioni umane che mettono a dura prova il collante sociale del nostro Paese. Tale azione si riferisce non solo alle capillare presenza delle parrocchie, degli istituti religiosi, di associazioni e movimenti, ma anche all’attività promossa dalla Caritas, operante in migliaia di situazioni locali. «È l’esempio – spiega ancora il card. Bagnasco – di come le nostre comunità cristiane si prodigano costantemente con spirito di abnegazione per dare un apporto generoso e venire incontro alle necessità soprattutto delle famiglie, particolarmente esposte ai venti della difficile congiuntura che si sta imponendo all’attenzione di tutti.
Le parrocchie rappresentano da questo punto di vista non solo un segno di prossimità in contesti sociali disgregati, ma anche una concreta risposta alle imprevedibili forme di povertà, nascoste sotto le pieghe di un benessere sempre più fragile». Non meno importante è l’aiuto ai Paesi in via di sviluppo, sia mediante il sostegno di progetti di promozione sociale, sia alleviando le sofferenze delle popolazioni colpite da guerre e calamità naturali.
«La Presidenza della CEI – conclude il card. Bagnasco – attraverso i fondi derivanti dall’otto per mille e alla conseguente erogazione degli stessi, cui provvede l’apposito Comitato per gli interventi caritativi a favore del Terzo mondo, ha fornito un aiuto concreto a quanti, in diverse aree del mondo, sono stati colpiti da disastri ambientali o conflitti. Su questa strada operosa di vicinanza e di solidarietà, la Chiesa che è in Italia continuerà sempre con maggiore determinazione e con l’aiuto di tutti».
 
 
23 Dicembre 2008

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