Celebrare nel contesto di un convegno che si occupa di liturgia prende un sapore tutto speciale, perché condensa una coscienza più avvertita del suo significato. A questa coscienza si dirige la cura che l’Opera della Regalità non cessa di rivolgere alla conoscenza e ad una esperienza viva e partecipata della liturgia, e in questa occasione in modo particolare concentra e richiama la nostra attenzione sulla esigenza e sulle condizioni di una formazione alla celebrazione vissuta come luogo di esperienza e apprendistato insieme della sequela di Cristo.
L’ascolto della Parola di Dio alla luce delle pagine ispirate della Sacra Scrittura proclamate nella prima parte di ogni celebrazione costituisce non tanto un momento di preparazione e di istruzione, quanto piuttosto esso stesso evento di incontro con Dio, la cui parola assume tutta la consistenza della presenza personale, poiché nello Spirito, che ha ispirato quelle pagine e da quelle stesse pagine viene ispirato, si rende viva e attuale la presenza del Verbo di Dio. E tuttavia nella fusione celebrativa che si attua tra ascolto della Parola e celebrazione sacramentale non manca un orientamento e un rimando dell’uno all’altra e viceversa. Proprio questo cogliamo nell’ascolto proposto dalla Chiesa in questo giorno liturgico. Esso ci offre due indicazioni fondamentali per verificare l’autenticità del nostro culto, del nostro celebrare.
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S.E. Mons. Mariano Crociata