L’insegnamento della religione cattolica (Irc) intende dare il suo contributo originale per raggiungere questa meta, secondo la sua specificità e in stretto dialogo interdisciplinare. Qual è il suo contributo? L’Irc propone anzitutto una conoscenza organica del cattolicesimo, secondo la coscienza che ne ha la Chiesa, in dialogo con le diverse confessioni di fede cristiane e le altre religioni. In tal modo gli alunni possono accostarsi a un fatto religioso e al tempo stesso culturale, ignorando il quale è impossibile comprendere storia e identità dell’Italia e dell’Europa, e cominciare a dare una risposta alla duplice domanda basilare: chi siamo, da dove veniamo.
Inoltre, se veramente la centralità della persona è il fine primario della scuola, l’Irc può offrire alle nuove generazioni il contributo dell’umanesimo cristiano, quello che si ispira alla persona di Gesù Cristo e al suo Vangelo. E qui, sulla solida base del riconoscimento di Dio come Padre di tutti, che è compreso un mondo di valori spirituali ed etici peculiari, dove si concentrano in massimo grado, intrecciandosi tra loro, le esigenze della persona, della giustizia, della solidarietà e della pace. Su questo vorremmo che riflettessero alunni, genitori, docenti e mondo civile.
Anche quest’anno la richiesta di avvalersi dell’Irc è stata alta: ben il 91,8 per cento degli studenti della scuola statale. Una scelta così diffusa non può che renderci soddisfatti, e di ciò siamo grati agli studenti, alle loro famiglie e agli insegnanti di religione. Nello stesso tempo auspichiamo che tale ampio consenso venga riconfermato nelle iscrizioni che in questi giorni studenti e genitori devono fare in vista del prossimo anno scolastico. Nessuno si escluda dal confronto d’alto profilo sulle domande più profonde dell’uomo, reso possibile dall’Irc; e che tutti riescano a comprenderne l’importanza per la propria crescita personale e culturale e per la propria formazione professionale. Non si vive solo di “saper fare”, ma soprattutto di “saper essere”: la vita richiede sapienza, sempre.