Entrano in vigore dal 5 giugno 2018 le nuove “Disposizioni concernenti la concessione di contributi finanziari della CEI per i beni culturali ecclesiastici e l’edilizia di culto e il relativo Regolamento attuativo”.
I beni culturali ecclesiastici “sono funzionali a soddisfare bisogni caritativi ed esigenze di culto“, e i principi ispiratori delle nuove Disposizioni e del Regolamento applicativo rispondono a diversi criteri.
Tra questi: offrire una visione complessiva e unitaria del patrimonio ecclesiastico (storico culturale, recente e nuovo, mobiliare e immobiliare); considerare il patrimonio nella prospettiva della sua più ampia valorizzazione, prestando attenzione al valore che questi ha per le comunità e in vista della missione fondamentale della Chiesa; prestare maggiore attenzione alla necessità di attività caritative e oratoriali dei “locali di ministero pastorale”; dare prevalenza a interventi sul patrimonio immobiliare ecclesiastico esistente, anche recente, per un suo migliore utilizzo.
Le due categorie fondamentali in cui le Disposizioni organizzano il patrimonio sono: i beni artistici e culturali e i luoghi per il culto e le attività pastorali. Quest’ultima categoria è a sua volta organizzata in a) interventi su edifici esistenti e b) nuova edilizia. Inoltre, l’approccio di fondo al patrimonio si sposta dall’uso delle risorse economiche alle necessità in funzione del servizio prestato alle comunità, anche attraverso la progettazione e la programmazione degli interventi, a partire dal patrimonio disponibile, per una migliore gestione degli investimenti.
Il testo completo delle Disposizioni, il Regolamento, i parametri e i Decreti attuativi, sono disponibili sulla pagina dedicata del sito dell’Ufficio Nazionale per i Beni culturali ecclesiastici e l’edilizia di culto.