“Arte, architettura, liturgia: esperienze internazionali a confronto” è il titolo dell’8a edizione dell’Incontro internazionale che quest’anno si pone in stretta consonanza con la riflessione proposta alla
XII Mostra Internazionale di Architettura della Biennale di Venezia: People meet in architetture. Il convegno, promosso dall’Ufficio Liturgico Nazionale, dall’Ufficio Nazionale per i beni culturali ecclesiastici e dal Servizio Nazionale per l’edilizia di culto insieme all’Ufficio per i beni culturali del Patriarcato di Venezia, si terrà presso il Museo Diocesano di Venezia, (Chiostro di Sant’Apollonia Castello 4312, Venezia) il 21 e 22 ottobre e prevede per i partecipanti anche la visita alla XII Mostra Internazionale di Architettura della Biennale. Apriranno la sessione del 21 ottobre alle ore 9.30 i saluti del Direttore dell’Ufficio Liturgico Nazionale, Don Franco Magnani, del Direttore dell’Ufficio Nazionale per i beni culturali ecclesiastici, Mons. Stefano Russo, e del Responsabile del Servizio Nazionale per l’edilizia di culto, Mons. Giuseppe Russo. A seguire l’intervento di S. Em. il Card. Angelo Scola, Patriarca di Venezia, sul tema “People meet in architetture” e poi un ricordo di S. E. Mons. Carlo Chenis, recentemente scomparso, a cura di Mons. Fabrizio Capanni, della Pontificia Commissione per i Beni Culturali della Chiesa. Il resto del ricco programma si può consultare visitando il sito www.culturart.ve.it. «La chiesa, l’edificio cristiano, è luogo privilegiato di incontro dell’uomo – individuo, comunità, società – con Dio. L’architettura e l’arte della chiese», spiegano gli organizzatori presentando l’evento, «si sono poste quale mediazione tra immanente e trascendente. In questo senso l’architettura si è definita come elemento d’identità per le comunità cristiane: ricerca di identità riaffermata anche nel secolo trascorso, in particolare dopo la drammatica esperienza del secondo conflitto mondiale e, in chiave rinnovata, dal Concilio Vaticano II. In un momento in cui spesso l’architettura e l’arte delle chiese producono disorientamento e conseguente rifiuto da parte delle comunità, è significativo svolgere una riflessione intorno all’origine delle cose e al rapporto che si instaura tra gli individui, le comunità e l’architettura religiosa. In una civiltà globalizzata e segnata dei grandi flussi migratori, cui anche l’esperienza delle comunità cristiane non è certamente estranea, interrogarsi oggi sul tema dell’identità e sul ruolo delle chiese come veicolo di identità diventa questione decisiva e urgente. Quali identità per le chiese del XXI secolo?».