III Domenica di Pasqua

Dal Sussidio CEI - Pasqua 2017, a cura dell'Ufficio Liturgico Nazionale

  • L’omelia, a carattere mistagogico, sappia annunciare e celebrare la presenza del Risorto che anche oggi parla alla sua Chiesa, aiutandola a comprendere tutto quello che si dice di lui nelle Scritture, e si fa riconoscere nello spezzare il pane. Il richiamo di papa Francesco a proferire «parole che fanno ardere i cuori» (Evangelii gaudium, 142-144), evidentemente allusiva dell’episodio evangelico odierno, è un invito ad uno stile omiletico non soltanto attento alla correttezza dei contenuti, ma anche alla bellezza e alla “cordialità” della forma.
     
  • La preghiera dei fedeli può contemplare quale risposta comune dell’assemblea la supplica dei due discepoli di Emmaus: «Resta con noi, Signore».
     
  • Particolare risalto si dia alla litania dell’Agnello, autentica invocazione a Cristo, «agnello senza macchia e senza difetti» (1Pt 1,19, seconda lettura), il cui sangue prezioso ci ha liberati. Si salvaguardi la natura litanica di questo canto: mentre il sacerdote spezza il pane, l’invocazione viene cantata dalla schola o dal cantore, con la risposta del popolo (Ordinamento Generale del Messale Romano, 83).

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