San Camillo de Lellis

A cura di Matteo Liut

In ogni malato è possibile scorgere il volto del Crocifisso, di quel Dio che si è piegato sulle ferite dell’umanità e ne ha condiviso il dolore. Ecco perché prendersi cura di chi soffre significa toccare con mano la fonte della vita. È questa convinzione che ha guidato san Camillo de Lellis nella sua opera principale, la fondazione della Compagnia dei ministri degli infermi, conosciuti oggi come padri Camilliani.
Nato nel 1550 a Bucchianico (Chieti), fu soldato di ventura poi caduto in disgrazia. Si salvò grazie ai Cappuccini di Manfredonia e decise di entrare nell’ordine. Per curare una piaga che non voleva guarire fu ricoverato all’ospedale di San Giacomo degli Incurabili di Roma. Qui incontrò il mondo della sofferenza e decise che proprio ai malati avrebbe dedicato tutta la sua vita. Morì nel 1614.
 

Altri Santi

Santa Toscana, vedova (1280-1343); beata Angelina da Montegiove, vedova (1377-1435).