A Cesarea in Cappadocia, nell’odierna Turchia, san Massimo, corepiscopo e martire.
Ad Antiochia in Siria, san Barlaam, martire, che, contadino e analfabeta, ma forte della sapienza di Cristo, costretto a tenere in mano carboni ardenti e incenso da offrire agli dei, resistette con fede invitta e, per la ferocia del tiranno, ottenne la palma del martirio.
A Marmara Ereglisi in Tracia, nell’odierna Turchia, sante quaranta donne, vergini e vedove, martiri.
Nella regione del Vélay in Francia, sant’Eudone, abate.
Nel monastero di Helfta nella Sassonia in Germania, santa Mectilde, vergine, che fu donna di squisita dottrina e umiltà, illuminata dal dono divino della contemplazione mistica.
A Mantova, beato Giacomo Benfatti, vescovo, dell’Ordine dei Predicatori, che, dopo aver riportato la pace in città, soccorse il popolo colpito dalla peste e dalla fame.
Nel villaggio di Garraf nel territorio di Valencia in Spagna, beati martiri Eliseo García, religioso della Società Salesiana, e Alessandro Planas Saurí, che, durante la persecuzione contro la fede, furono ritenuti degni di essere associati al sacrificio salvifico di Cristo.