In Licia nell’odierna Turchia, san Cristoforo, martire.
A Barcellona in Spagna, san Cucufáte, martire, che, trafitto con la spada durante la persecuzione dell’imperatore Diocleziano, salì vincitore al cielo.
A Cesarea in Palestina, santi Valentina, Tea e Paolo, martiri nella persecuzione dell’imperatore Massimiano, sotto il governatore Firmiliano. La vergine Valentina, che aveva rovesciato a calci un altare dedicato agli idoli pagani, dopo varie crudeli torture, corse incontro allo Sposo gettata nel fuoco insieme alla vergine Tea; Paolo, invece, condannato a morte, dopo avere ottenuto un breve tempo per la preghiera e aver implorato con tutto il cuore Dio per la salvezza di tutti, ricevette la corona del martirio con la decapitazione.
A Nicomedia in Bitinia, nell’odierna Turchia, transito di santa Olimpiade, vedova: dopo aver perso il marito in ancor giovane età, trascorse piamente a Costantinopoli il resto della sua vita tra le donne consacrate a Dio, assistendo i poveri e rimanendo fedele collaboratrice di san Giovanni Crisostomo anche durante il suo esilio.
A Treviri nella Renania, in Germania, san Magnerico, vescovo, che fu discepolo di san Nicezio, suo fedele compagno nell’esilio ed emulo del suo zelo nella cura pastorale quando ne divenne successore.
Nello stesso luogo, santi Beato e Banto, sacerdoti, che, al tempo di san Magnerico, condussero vita eremitica.
A Metz nella Gallia belgica, ora in Francia, santa Glodesinda, badessa.
A Córdova nell’Andalusia in Spagna, san Teodemiro, monaco di Carmona e martire ancor giovane durante la persecuzione dei Mori.
Ad Angers in Francia, beato Giovanni Soreth, sacerdote dell’Ordine dei Carmelitani, che egli riportò a una più stretta osservanza e dotò di conventi femminili.
A Camerino nelle Marche, beato Pietro Corradini da Mogliano, sacerdote dell’Ordine dei Minori, insigne per la predicazione del Vangelo, per l’esempio di virtù e per la fama di miracoli.
A Salsette in India, beati martiri Rodolfo Acquaviva, Alfonso Pacheco, Pietro Berna, Antonio Francesco, sacerdoti e Francesco Aranha, religioso, della Compagnia di Gesù, uccisi dagli infedeli per aver esaltato la croce.
A Bovino in Puglia, beato Antonio Lucci, vescovo, dell’Ordine dei Frati Minori Conventuali, che rifulse per la sua straordinaria dottrina e fu tanto generoso nell’assistere i poveri, da non badare neppure alle proprie necessità.
In una galera ancorata al largo di Rochefort sulla costa francese, beato Michele Ludovico Brulard, sacerdote dell’Ordine dei Carmelitani Scalzi e martire, che durante la rivoluzione francese fu recluso in condizioni disumane a causa del suo sacerdozio e perì consunto da malattia.
A Madrid in Spagna, beata Maria Carmela Sallés y Barangueras, vergine, che fondò la Congregazione delle Suore dell’Immacolata Concezione per la formazione di donne pie e istruite.
A Urda nella provincia di Toledo in Spagna, beati martiri Pietro del Cuore Redondo, sacerdote, Felice delle Cinque Piaghe Ugalde Irurzun e Benedetto della Vergine “del Villar” Solano Ruiz, religiosi della Congregazione della Passione, che, fucilati per la loro fede cristiana durante la grande persecuzione, furono coronati dalla palma del martirio.
Vicino a Talavera de la Reina nel territorio di Toledo sempre in Spagna, beati martiri Federico (Carlo) Rubio Álvarez, sacerdote, Primo Martínez di San Vincenzo Castillo, Girolamo Ochoa Urdangarín e Giovanni della Croce (Eligio) Delgado Pastor, religiosi e martiri, che, tutti membri dell’Ordine di San Giovanni di Dio, nella medesima persecuzione conseguirono meritatamente la corona della gloria.
In località Monzon vicino a Huesca nell’Aragona in Spagna, beato Dionigi Pamplona, sacerdote dell’Ordine dei Chierici regolari delle Pie Scuole e martire, ucciso in odio alla fede sempre nella stessa persecuzione.
Nel villaggio di Motril vicino a Granada sulla costa spagnola, beati martiri Deogratias Palacios, Leone Inchausti, Giuseppe Rada, Giuliano Moreno, sacerdoti, e Giuseppe Riccardo Díez, religioso, che, attivamente impegnati per Cristo nell’Ordine degli Agostiniani Recolletti, durante la stessa persecuzione furono improvvisamente catturati dalla folla e subito fucilati per strada.
Nel campo di prigionia di Dzialdowo in Polonia, beata Maria Teresa Kowalska, vergine delle Clarisse Cappuccine e martire, che, durante l’occupazione della Polonia in tempo di guerra, fu messa in carcere a causa della sua fede e morì sorretta dalla fede in Cristo.