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Anno 2005 - Seminario di Studio    versione testuale
Presentazione degli orientamenti pastorali dell'UCN

Relazione
Don Daniele Gianotti
Studio Teologico Bolognese
 
Non sono in grado, per il tipo di questioni di cui mi occupo abitualmente, e per le situazioni celebrative nelle quali sono solito trovarmi, di presentare una competenza specifica sul tema che mi è stato affidato. È vero che ogni settimana celebro l’Eu¬caristia in una Casa della Carità (struttura che accoglie persone con diverse disabilità anche molto gravi); e queste situazioni celebrative sono per me cariche di una grande intensità. Non ho mai avuto occasione, però, di riflettere in modo sistematico sulle implicazioni teologiche, liturgiche e pastorali di questa situazione.
 
Ho scelto dunque, per assolvere il compito che mi è stato affidato, una via che mi risultava più familiare e che, forse, può arrivare a dire qualcosa di non troppo scontato intorno al tema di cui devo trattare. Il punto di partenza mi è stato suggerito dal titolo indicato per la mia relazione: dove mi si chiede di parlare di “partecipazione alla comunità cristiana e celebrazione dei sacramenti dell’IC con i disabili gravi e gravissimi”.
“Partecipazione”, com’è noto, è uno dei termini chiave del movimento liturgico sviluppatosi in Europa già dalla fine del XIX sec. e poi sanzionato autorevolmente dal Concilio Vaticano II. Già questa si presentava come una pista promettente, e ci torneremo. Ma “partecipazione” è anche una delle tre “virtù trinitarie” che un teologo americano, David S. Cunningham, suggerisce e illustra, in un suo saggio pubblicato nel 1998 , come chiave per illuminare il nesso profondo tra vita cristiana (ed ecclesiale) e vita trinitaria.
Mi è sembrato che valesse la pena di riprendere questa prospettiva, e di allargarla alle altre virtù trinitarie, che l’autore suggerisce, per raccogliere da esse alcune suggestioni che aiutino a capire meglio (e, sperabilmente, a vivere meglio) la presenza e la partecipazione delle persone disabili nella vita della Chiesa, e in particolare nella sua vita sacramentale.
Prima di procedere, ritengo opportuno indicare due chiarimenti preliminari.