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Autografo del Santo Padre al Cardinale Ballestrero


AL VENERATO FRATELLO
 
IL SIGNOR CARDINALE ANASTASIO A. BALLESTRERO
 
ARCIVESCOVO DI TORINO
 
 
Avvicinandosi il termine del secondo triennio del suo servizio alla Chiesa in Italia in qualità di Presidente della Conferenza Episcopale, Ella ha espresso il desiderio di non essere ulteriormente gravato di tale compito, per potersi dedicare più totalmente alla vasta ed impegnativa Arcidiocesi, affidata alle sue cure pastorali.
Attesi i motivi da Lei addotti e rendendomi, per altro, conto della grande generosità di cui Ella ha già dato prova in questi anni sobbarcandosi a responsabilità che si sono fatte via via più onerose, ho deciso di venire incontro alla richiesta da Lei manifestata e, nei prossimi giorni, Le farò conoscere il nome del Presule che sarà chiamato a succederle nella Presidenza della C.E.I.
Desidero esprimerle, in questo momento, tutta la riconoscenza che provo nell´animo per la complessa e logorante attività svolta nel corso del sessennio testé concluso, dando prova sempre di instancabile sollecitudine pastorale, di singolare tatto e di ammirevole senso ecclesiale.
Mi piace ricordare in particolare l´impegno dispiegato dall´Eminenza Vostra per l´attuazione in Italia del Concilio Vaticano II con speciale riferimento al ministero dei presbiteri, alla vita consacrata ed alla promozione del laicato, come pure all´intensa attività di evangelizzazione e di testimonianza cristiana promossa nel Paese. A questo riguardo meritano speciale menzione la coraggiosa e coerente opera di difesa della vita umana fin dal concepimento, e la paziente e costante azione per l´iscrizione nella città terrena della legge di Dio, di cui sono state manifestazioni, fra l´altro, il Convegno di studio sulla « Rerum Novarum » e la Nota « La Chiesa italiana e le prospettive del Paese ».
In un periodo in cui la criminalità organizzata ha raggiunto livelli impensati e il terrorismo - dopo inaudite espressioni di violenza - ha conosciuto un deciso arretramento grazie alla civile reazione di tutto il popolo italiano, le comunità ecclesiali italiane, stimolate dall´Eminenza Vostra, hanno voluto essere annunciatrici del Vangelo del perdono e della riconciliazione, assumendo in occasione del recente Convegno di Loreto, celebrato alla luce dello scorso Sinodo dei Vescovi, un serio impegno di costruzione della comunione ecclesiale e della solidarietà civile in piena fedeltà allo spirito del Vangelo ed in convinta adesione alla parola del Successore di Pietro.
Inoltre, non resteranno certamente senza benefici frutti l´opera svolta per l´applicazione della nuova legislazione canonica, e per l´aggiornamento degli Statuti della C.E.I., nonché le prospettive di cordiale collaborazione tra la società religiosa e la società civile aperte dal recente Accordo tra Santa Sede e Stato Italiano, al cui perfezionamento Vostra Eminenza ha dato un prezioso contributo.
Mi piace altresì sottolineare la profonda devozione a questa Sede Apostolica che Ella ha manifestato in ogni circostanza, contribuendo con la parola e con l´esempio a consolidare i vincoli di comunione che legano le antiche e gloriose Chiese d´Italia al Papa.
Nel ringraziarla cordialmente di questo considerevole lavoro, sono certo che l´illuminata opera prestata, come La addita alla gratitudine di tutto l´episcopato italiano, così non mancherà di ottenerle le copiose ricompense del Signore, il quale sa « reddere unicuique sicut opus eius est » (Ap 22, 12).
In costante unione di preghiere e di sentimenti, mentre invoco su di Lei, Signor Cardinale, l´assidua e corroborante assistenza divina Le invio di cuore una speciale Benedizione Apostolica, che volentieri estendo ai fedeli della Chiesa di San Massimo, della cui calorosa accoglienza in occasione della visita pastorale conservo un incancellabile ricordo.
 
Dal Vaticano, 26 giugno 1985.
 
JOANNES PAULUS PP. II