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Sussidio Liturgico-Pastorale AVVENTO-NATALE 2004
Betlemme, la casa del pane
Ufficio Liturgico Nazionale

Raccontando la nascita di Gesù, l’evangelista Luca annota che «anche Giuseppe… dalla città di Nazaret e dalla Galilea salì in Giudea alla città di Davide, chiamata Betlemme» (Lc 2,4). Quella di Luca non è una semplice informazione, ma l’indicazione di un percorso che anche noi siamo invitati a fare per poter celebrare e vivere il Natale del Signore. In questa prospettiva, il tempo di Avvento diventa per ogni credente un invito a salire verso Betlemme, a vivere, cioè, lo sforzo di un progressivo cammino verso il luoghi, i luoghi dove la storia di Dio diventa salvezza per ogni uomo. Il percorso che ci porta verso Betlemme, la “città del pane”, spazio dell’attesa dell’uomo di un cibo che sazi la fame di verità e di amore che lo accompagna in tutta la vita, porta il nostro sguardo su quella “mangiatoia” dove è adagiato il “pane vivo disceso dal cielo” (Gv 6,41).L’invito di Giovanni Paolo II a dedicare questo anno a una più intensa riflessione sul Mistero eucaristico, ci fa guardare a Betlemme, “città del pane”, come il luogo dal quale partire per una più seria e profonda comprensione dell’Eucaristia. 
Già nel suo Messaggio ai giovani per la XX Giornata Mondiale della Gioventù il Papa richiama questa immagine e scrive: «I Magi incontrano Gesù a “Bêt–lehem”, che significa “casa del pane”. Nell’umile grotta di Betlemme giace, su un po’ di paglia, il “chicco di grano” che morendo porterà “molto frutto” (cfr Gv 12,24)».In questo nostro cammino ci aiuterà anche la preparazione al prossimo Congresso Eucaristico Nazionale che si svolgerà a Bari nel maggio del 2005. Sarà un’esperienza che ci condurrà dalla Mangiatoia di Betlemme al Cenacolo di Gerusalemme, per farci comprendere e contemplare il “cammino del pane” richiamato da Gesù: «Questo è il mio corpo che è dato per voi; fate questo in memoria di me» (Lc 22,19).Il Sussidio che viene offerto per l’animazione liturgico–pastorale del tempo di Avvento–Natale 2004 si inserisce in questo contesto, con il desiderio di fare dono alle nostre comunità cristiane di uno strumento che aiuti a vivere meglio il cammino di Avvento per poter celebrare nella gioia e nella letizia il Mistero dell’Incarnazione.Nella prima parte del Sussidio, il criterio che ispira la riflessione per ogni Domenica e Solennità è quello dell’intimo rapporto tra la Parola annunciata, la Parola celebrata e la Parola che entra in azione nella vita concreta del credente.La seconda parte, come negli anni precedenti, offre alcuni schemi di preghiera che possono aiutare le nostre comunità a trovare spazi e tempi opportuni per riscoprire il gusto e la necessità di ritrovarsi insieme per pregare.Il Sussidio offre nell’ultima parte anche alcune proposte di canti. In modo particolare viene presentata una proposta per il canto del Salmo responsoriale nella celebrazione festiva, in modo che possano risuonare sulle labbra quelle vibrazioni del cuore che solo la Parola di Dio sa e può suscitare.Se un nuovo Anno liturgico ci inserisce nel ritmo della storia della salvezza, l’augurio è che il nostro camminare verso Betlemme diventi per ogni credente la possibilità di contemplare nei segni l’abisso dell’Amore di Dio, nel quale si ricompone ogni fragilità umana.

+ Giuseppe BetoriSegretario generale della C.E.I.

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