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Sussidio Liturgico-Pastorale QUARESIMA-PASQUA 2003

Ufficio Liturgico Nazionale

«Colui che è stato tra i morti ha calpestato la morte.
Ha spogliato l’inferno lui che è disceso agli inferi.
Ha fatto amaro l’inferno che ha osato toccare la sua carne.
Toccava un corpo e s’è trovato davanti Dio,
toccava il visibile e ha trovato l’invisibile.
Cristo s’è alzato e la vita regna».

Questo testo di Giovanni Crisostomo illumina la lettura dell’Anastasis, icona centrale dei rotoli con i quali dall’ambone il diacono intonava l’Exsultet, canto che apre la Veglia pasquale, madre di tutte le veglie. L’Exsultet, storia della grazia di Cristo e del peccato degli uomini, ha la forza di convocare voci e suoni, parole ed eventi, cielo e terra, api laboriose e stella del mattino, e tutto collocare in una linea ascendente, ricca di lirismo, che alla fine si placaper divenire benedizione che discende sulla terra e sulla Chiesa, perché il mondo possa risvegliarsi in un’aurora inondata di gioia. La lode del cero, mentre canta l’operosità delle api, capaci di perdersi in un lavoro comune, e il lento consumarsidella cera per illuminare, indica la strada per tenere viva la gioia sulla terra.Questo sussidio per l’animazione liturgico–pastorale per il tempodi Quaresima–Pasqua, che si ispira ai contenuti dell’Annuncio pasquale, offre strumenti per l’annuncio, la celebrazione, la testimonianza a sostegno del cammino di fede delle nostre comunità cristiane.
La prima parte accompagna il cammino che la Parola di Dio, stella che non conosce tramonto, traccia nel segno dell’alleanza: dall’arco che, al tempo di Noè, Dio ha posto come segno dell’alleanza tra la terra e il cielo, al mistero dellamorte e risurrezione di Cristo, a partire dal quale lo Spirito del Signore ha riempito la terra.Dalla contemplazione del mistero, scaturisce la lode della Chiesa, che dalla terra fa salire al cielo il soave profumo della preghiera. 
La seconda parte propone due serie di celebrazioni, che possono scandire il cammino dei gruppi di adolescenti e giovani e quello della comunità adulta. All’inizio dell’itinerario quaresimale la consapevolezza di “essere terra” conduce a riconoscere il proprio peccato e a invocare la misericordia di Dio; la passione e morte di Cristo illuminano il senso dell’offerta di sé, “come chicco di grano” che nella terra muore, ma dalla terra produce il proprio frutto; la fede intuisce, infine, che non si può produrre frutto senza “l’acqua viva” dello Spirito, dono del Risorto. La luce serena della Pasqua illumina e dona speranza al futuro verso il quale a volte guardiamo con timore e preoccupazione. Serenità e speranza non sono però sinonimi di superficialità e disimpegno, anzi conducono verso un forte senso di responsabilità nei confrontidei fratelli e dell’ambiente in cui viviamo.
La terza parte del sussidio intende dare fondamento e orientamento a questa responsabilità, perché il compito di custodire la terra, affidato dal Creatore all’uomo e alla donna, possa trovare concretezza in adeguate iniziative.
L’auspicio è che il sussidio possa aiutare il cammino delle nostre parrocchie che, guidate dalla luce della Parola e rinfrancate nella sosta della preghiera, rendono testimonianza della gioia pasquale.


Mons. Giuseppe BetoriSegretario generale della C.E.I.


Ufficio Stampa