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Errata Corrige nel nuovo Lezionario

Ufficio Liturgico Nazionale

Ai Direttori degli
Uffici liturgici diocesani

ERRATA CORRIGE NEL NUOVO LEZIONARIO

Carissimo,
dopo la pubblicazione del nuovo Lezionario, come già anticipato nell’articolo pubblicato dal quotidiano Avvenire sabato 1° dicembre, si era preventivata la possibilità che un’opera di notevole mole, che aveva chiesto grande impegno in tempi relativamente brevi, potesse anche riservare alcune imperfezioni.
Dopo la pubblicazione dell’articolo citato, avendo chiesto di indicare eventuali errori, ce ne sono stati segnalati alcuni che non riguardano il testo biblico, bensì l’intestazione. Infatti, gli errori hanno in comune un elemento che lascia pensare ad un errore di “copia–incolla”.
Ci è sembrato, quindi, opportuno chiedere alla tipografia che ha curato la stampa del Lezionario, di provvedere ad una soluzione che permetta la correzione sui testi già stampati. Abbiamo pensato a produrre un foglio di “errata corrige” autoadesivo.
Qualcuno ha ipotizzato una sostituzione “tout–court” dei volumi con esemplari corretti. A prescindere dal costo dell’operazione – difficilmente sostenibile in ragione del prezzo dei Lezionari volutamente tenuto ben sotto i normali standard editoriali commerciali –, non ci è sembrato opportuno e in linea con una doverosa scelta di sobrietà gettare al macero una così considerevole mole di volumi, potendoli “correggere” con una operazione semplice e non invasiva.
Pertanto, agli Uffici liturgici diocesani chiediamo un po’ di collaborazione nel voler informare i Parroci o i Rettori delle chiese che hanno già acquistato il Lezionario che, tra una quindicina di giorni, sarà possibile ricevere gratuitamente presso le librerie cattoliche il foglio con le fascette autoadesive per correggere il Lezionario.
Mi auguro che, più delle imperfezioni, sia tenuto in debita considerazione il lavoro che ha visto il concorso di molti esperti per poter offrire alla Chiesa il prezioso dono della Parola di Dio in una forma degna e comunicativa.
       
       Il direttore
       don Mimmo Falco