A Milano, deposizione di san Satiro, i cui meriti sono ricordati da sant’Ambrogio, suo fratello: non ancora iniziato ai misteri di Cristo, avendo fatto naufragio, non temette la morte, ma, per non lasciare la vita senza aver ricevuto i sacramenti, salvato dalle onde aderì alla Chiesa di Dio; un’intimo e reciproco affetto lo unì al fratello Ambrogio, che lo seppellì accanto al santo martire Vittore.
A Liegi in Austrasia, nell’odierno Belgio, passione di san Lamberto, vescovo di Maastricht e martire, che, mandato in esilio, si ritirò nel monastero di Stavelot; riavuta poi la sede, svolse degnamente il suo ministero pastorale, prima di divenire innocente vittima di uomini a lui ostili.
Nei boschi delle Argonne lungo la Mosa in Austrasia nel territorio dell’odierna Francia, san Rodingo, abate, che fondò il monastero di Beaulieu e lo resse piamente.
A Córdova nell’Andalusia in Spagna, santa Colomba, vergine e martire, che durante la persecuzione dei Mori professò spontaneamente la sua fede davanti al giudice e al consiglio cittadino e fu prontamente decapitata con la spada davanti alle porte del palazzo.
A Mélinais nel territorio di Angers in Francia, san Reginaldo, eremita, che si ritirò nella selva di Craon per adempiere più pienamente ai precetti del Signore.
Nel monastero di Rupertsberg vicino a Bingen nell’Assia, in Germania, santa Ildegarda, vergine, che, esperta di scienze naturali, medicina e di musica, espose e descrisse piamente in alcuni libri le mistiche contemplazioni, di cui aveva avuto esperienza.
Ad Avigliana presso Torino, beato Cherubino Testa, sacerdote dell’Ordine degli Eremiti di Sant’Agostino, che ebbe grande devozione per la Passione del Signore.
A Saragozza nell’Aragona in Spagna, san Pietro de Arbués, sacerdote e martire: canonico regolare dell’Ordine di Sant’Agostino, lottò nel regno di Aragona contro le superstizioni e le eresie e morì percosso da alcuni inquisiti davanti all’altare della cattedrale.
A Huê nell’antico An Nam, ora Viet Nam, sant’Emanuele Nguyen Van Trieu, sacerdote e martire sotto il regime di Canh Thinh.
A Genova, san Francesco Maria da Camporosso, religioso dell’Ordine dei Frati Minori Cappuccini, insigne per la sua carità verso i poveri, che, al dilagare della peste, contrasse egli stesso la malattia, offrendosi come vittima per la salvezza del prossimo.
A Cracovia in Polonia, beato Sigismondo Felice Felinski, vescovo di Varsavia, che si adoperò tra grandi difficoltà per la libertà e il rinnovamento della Chiesa, fondando l’Istituto delle Suore Francescane della Famiglia di Maria al servizio del popolo in ogni suo bisogno.
Nel villaggio di Castillo de Villamalefa vicno a Castellón de la Plana in Spagna, beato Giovanni Ventura Solsona, sacerdote e martire, che, durante la persecuzione, passò alla gloria del cielo invitto per la sua fermezza nella fede.
A Madrid sempre in Spagna, beato Timoteo Valero Pérez, sacerdote del Terz’Ordine Cappuccino della beata Vergine Addolorata e martire, che nella stessa persecuzione affrontò la gloriosa prova per Cristo.
Nella foresta di Palmiry vicino a Varsavia in Polonia, beato Sigismondo Sajna, sacerdote e martire, che, durante la guerra, morì fucilato per non avere accettato di
rinnegare la fede davanti a un regime straniero e ostile a Dio.