A Calcedonia in Bitinia, nell’odierna Turchia, santa Eufemia, vergine e martire, che sotto l’imperatore Diocleziano e il proconsole Prisco, superati per Cristo molti supplizi, giunse con strenuo combattimento alla corona di gloria.
Sul monte Soratte lungo la via Flaminia nel Lazio, santi Abbondio e compagni, martiri.
A Roma sulla via Nomentana ad Capream nel cimitero Maggiore, santi Vittore, Felice, Alessandro e Pápia, martiri.
A Nocera in Campania, san Prisco, vescovo e martire, che san Paolino da Nola celebrò in versi di lode.
A Withorn in Scozia, commemorazione di san Niniano, vescovo, che, di origine britannica, condusse il popolo dei Pitti alla verità della fede e costituì in questo luogo la sede episcopale.
A Córdova nell’Andalusia in Spagna, santi martiri Rogello, monaco anziano, e Servidio (‘Abdallah), giovane, che, giunti dall’Oriente, condannati a morte per aver coraggiosamente predicato Cristo di fronte ai Saraceni, furono, senza alcun loro cedimento, amputati di mani e piedi e morirono, infine, decapitati.
A Praga in Boemia, santa Ludmilla, martire, che, duchessa di Boemia, preposta all’educazione di suo nipote san Venceslao, nel cui animo cercò di far nascere l’amore per Cristo, fu strangolata per congiura della nuora Dragomira e di alcuni nobili pagani.
A Wilton in Inghilterra, santa Edith, vergine, che, figlia del re degli Angli, consacratasi a Dio in un monastero fin dalla tenera età, questo mondo, più che lasciarlo, non lo conobbe affatto.
A Montecassino nel Lazio, transito del beato Vittore III, papa, che resse sapientemente per trent’anni questo celebre monastero e lo arricchì magnificamente, prima di assumere il governo della Chiesa di Roma.
A Savigny nella Normandia in Francia, san Vitale, abate, che, lasciati gli incarichi terreni, apprese a coltivare in luoghi deserti una più stretta osservanza e aggregò molti seguaci nel cenobio da lui stesso fondato.
Nel monastero di Huerta nella Castiglia in Spagna, transito di san Martino, detto Sacerdote, che, da abate cistercense ordinato vescovo di Sigüenza, rivolse ogni cura al rinnovamento morale del clero, prima di ritirarsi nuovamente nel suo monastero.
A Nagasaki in Giappone, beati martiri Domenico Shobioye, Michele Timonoya e suo figlio Paolo, che furono decapitati per la fede.
A Lima in Perù, san Giovanni Macías, religioso dell’Ordine dei Predicatori, che svolse a lungo le più umili mansioni, curò con zelo poveri e malati e recitò assiduamente la preghiera del Rosario per le anime dei defunti.
Presso Sai-Nam-Hte in Corea, passione di sant’Andrea Kim Taegon, sacerdote e martire, che, dopo due anni trascorsi nell’operoso esercizio del ministero sacerdotale, subì per decapitazione un glorioso martirio, la cui memoria si celebra il 20 settembre.
Presso la cittadina di Odena nei pressi di Barcellona in Spagna, beato Ignazio Casanovas, sacerdote dell’Ordine dei Chierici regolari delle Scuole Pie e martire, ucciso per Cristo durante la persecuzione.
Nella cittadina di Turís nel territorio di Valencia sempre in Spagna, beati martiri Laureano (Salvatore) Ferrer Cardet, sacerdote, Benedetto (Emanuele) Ferrer Jordá e Bernardino (Paolo) Martínez Robles, religiosi, del Terz’Ordine Cappuccino della beata Vergine Addolorata, che, nella medesima persecuzione, uccisi dalla mano dell’uomo, Dio innalzò al regno dei cieli.