A Zurigo nell’odierna Svizzera, santi martiri Felice e Regola.
Commemorazione di san Pafnuzio, vescovo in Egitto: fu uno di quei confessori della fede, condannati alle miniere sotto l’imperatore Galerio Massimino, dopo che fu loro cavato l’occhio destro e tagliato il tendine del piede sinistro; prese in seguito parte al Concilio di Nicea, dove lottò strenuamente per la fede cattolica contro gli ariani.
A Lione in Francia, san Paziente, vescovo, che, mosso da carità, distribuì gratuitamente il frumento alle città disposte lungo il Rodano e la Saône per soccorrere le popolazioni oppresse dalla fame e si impegnò a fondo in un apostolato di conversione degli eretici e di cura dei bisognosi.
A Parigi in Francia, transito di san Sacerdote, vescovo di Lione, che visse nell’amore e nel timore di Dio e morì in questa città, dove era giunto per un concilio.
Nell’isola di Bardsey sulla costa del Galles settentrionale, san Daniele (Deiniol Wyn), vescovo e abate di Bangor.
Nel monastero di Luxeuil in Borgogna, ora in Francia, transito di sant’Adelfio, abate del monastero di Remiremont, che lavò a lungo nelle lacrime la discordia di un breve momento.
A Toul in Austrasia, ora in Francia, san Leudíno, vescovo, che visse dapprima da uomo sposato e prese poi la decisione di ritirarsi a vita monastica, al pari di sua moglie Odilia.
Nel monastero di Aulinas in Calabria, sant’Elia, detto lo Speleota, insigne cultore della vita eremitica e cenobitica.
A Nagasaki in Giappone, beati martiri Gaspare Koteda, catechista, e i bambini Francesco Takeya e Pietro Shichiemon, che, nello stesso luogo e con la stessa fermezza dei loro padri, che avevano subito il giorno prima il martirio, furono anch’essi sottoposti per Cristo al supplizio della decapitazione.
A Roma, beato Bonaventura da Barcellona (Michele) Gran, religioso dell’Ordine dei Frati Minori, che, per amore dell’osservanza della regola, istituì in molti luoghi del territorio romano conventi per ritiri spirituali, mostrando sempre grande austerità di vita e carità verso i poveri.
In una nave all’ancora davanti alla costa francese presso Rochefort, beato Francesco Mayaudon, sacerdote e martire, che, arrestato durante la rivoluzione francese per il suo sacerdozio e tenuto in un galera, morì infine consunto dalla cancrena.
Nella città di Wuchang nella provincia dello Hebei in Cina, san Giovanni Gabriele Perboyre, sacerdote della Congregazione della Missione e martire, che per predicare il Vangelo assunse un aspetto conforme alle consuetudini del luogo, ma allo scoppio della persecuzione fu sottoposto durante una lunga carcerazione a varie torture e, infine, appeso a una croce e strangolato con un laccio.
A Barcellona in Spagna, beato Pietro de Alcántara (Lorenzo) Villanueva Larráyoz, religioso dell’Ordine di san Giovanni di Dio e martire, che patì il martirio in quanto religioso durante la persecuzione contro la fede.
Nel villaggio di Genovés nel territorio di Valencia sempre in Spagna, beato Giuseppe Maria Segura Penadés, sacerdote e martire, che nella stessa persecuzione versò il sangue per Cristo.