A Roma, commemorazione di sant’Adriano, martire, che a Nicomedia in Bitinia, nell’odierna Turchia, subì il martirio e in suo onore il papa Onorio I trasformò in chiesa la curia del Senato Romano.
Ad Alessandria d’Egitto, santi Fausto, Dio e Ammonio, sacerdoti e martiri, che nella persecuzione dell’imperatore Diocleziano ricevettero la corona del martirio insieme al vescovo san Pietro.
Nella città di Bagrevand nell’antica Armenia, sant’Isacco, vescovo, che per promuovere la vita cristiana del suo popolo tradusse in armeno la Sacra Scrittura e la liturgia; aderì alla fede approvata nel Concilio di Efeso, ma fu poi scacciato dalla sua sede e morì in esilio.
A Roma presso san Pietro, deposizione di san Sergio I, papa, che, di origine sira, si adoperò con tutte le forze per l’evangelizzazione dei Sassoni e dei Frisoni e ricompose molte controversie e discordie, preferendo morire piuttosto che approvare gli errori.
A Frisinga nella Baviera, in Germania, san Corbiniano, che, ordinato vescovo e mandato a predicare il Vangelo in Baviera, raccolse frutti copiosi.
A Pébrac nel territorio di Puy-en-Vélay in Francia, san Pietro da Chavanon, sacerdote, che, aspirando a una vita più perfetta, si ritirò in questo luogo, dove edificò un cenobio di Canonici regolari, di cui fu anche guida.
A Pesaro, beata Serafina Sforza, che affrontò nella vita coniugale molte avversità e, rimasta vedova, trascorse in grande umiltà i restanti anni della sua vita seguendo la regola di santa Chiara.
A Valencia in Spagna, san Tommaso da Villanova, vescovo: eremita sotto la regola di sant’Agostino, accettò per obbedienza l’ufficio episcopale ed eccelse, tra le altre virtù di pastore, per un amore per i poveri così ardente da dilapidare tutto per i bisognosi, senza lasciare per sé neppure un piccolo letto.
A Durham in Inghilterra, beati martiri Tommaso Palaser, sacerdote, Giovanni Norton e Giovanni Talbot, che, condannati a morte sotto la regina Elisabetta I, il primo per essere ritornato in Inghilterra da sacerdote, gli altri per avergli dato aiuto, patirono il supplizio del patibolo.
A Nagasaki in Giappone, beati Antonio da San Bonaventura, dell’Ordine dei Frati Minori, Domenico Castellet, dell’Ordine dei Predicatori, sacerdoti, e venti compagni, martiri, alcuni dei quali laici e molti bambini: tutti subirono il martirio per Cristo con la spada o sul rogo.
I loro nomi sono: beati Domenico da Nagasaki, religioso dell’Ordine dei Frati Minori; Tommaso di San Giacinto e Antonio di San Domenico, religiosi dell’Ordine dei Predicatori; Lucia Luisa, vedova; Giovanni Tomachi e i suoi figli Domenico, Michele, Tommaso e Paolo; Giovanni Imamura, Paolo Sadayu Aybara, Romano Aybara e suo figlio Leone, Giacomo Hayashida, Matteo Álvarez, Michele Yamada e suo figlio Lorenzo, Ludovico Higashi e i suoi figli Francesco e Domenico.
A Marsiglia in Francia, transito del beato Federico Ozanam, che, uomo di insigne cultura e pietà, difese e propagò con la sua alta dottrina le verità della fede, mise la sua assidua carità a servizio dei poveri nella Società di San Vincenzo de’ Paoli e, padre esemplare, fece della sua famiglia una vera chiesa domestica.
Ad Almería sulla costa andalusa in Spagna, beati Giuseppe Cecilio (Bonifacio) Rodríguez González, Teodemiro Gioacchino (Adriano) Sáinz Sáinz ed Evenzio Riccardo (Eusebio Alfonso) Urjurra, martiri, che, Fratelli delle Scuole Cristiane, conseguirono la palma del martirio nella persecuzione contro la religione durante la guerra civile.
Nel villaggio di Alcoy vicino ad Alicante sempre in Spagna, beato Marino Blanes Giner, martire, che, padre di famiglia, nel corso della stessa persecuzione ricevette dagli uomini la morte, da Dio la vita eterna.
Nella città di Paterna nel territorio di Valenza ancora in Spagna, beato Ismaele Escrihuela Esteve, martire, che, padre di famiglia, attraverso il martirio fu reso partecipe della vittoria di Cristo.
A Villa Real nel territorio di Castellón de la Plana sempre in Spagna, beato Pasquale Fortuño Almela, sacerdote dell’Ordine dei Frati Minori e martire, che per aver testimoniato Cristo fu coronato dal martirio.
Nella città di Buñol vicino a Valencia sempre in Spagna, beate Giuseppa di San Giovanni di Dio Ruano García e Maria Addolorata di Santa Eulalia Puig Bonany, vergini della Congregazione delle Suore degli Anziani Abbandonati e martiri, che, nella stessa persecuzione contro la fede, versando il proprio sangue ricevettero la corona della gloria.
Vicino a Monaco di Baviera in Germania nel campo di prigionia di Dachau, beato Adamo Bargelski, sacerdote e martire, che, durante la guerra, si consegnò spontaneamente ai nemici della fede al posto del suo parroco e, dopo aver patito in carcere crudeli torture, raggiunse invitto la gloria eterna.
In località Gross-Rosen in Germania, beato Ladislao Bladzinski, sacerdote della Congregazione di San Michele e martire, che nello stesso periodo i nemici della Chiesa deportarono dalla sua Polonia in una cava di pietra, dove fu poi ucciso.