A Roma nel cimitero di san Lorenzo sulla via Tiburtina, san Romano, martire.
Nel monastero di Achonry in Irlanda, san Nateo, vescovo e abate.
A Kilmore sempre in Irlanda, san Fedlimino, vescovo.
A Costantinopoli, commemorazione dei santi martiri, che si narra siano stati uccisi per aver difeso un’antica immagine del Salvatore collocata sulla Porta di Bronzo, che doveva essere distrutta per ordine dell’imperatore Leone l’Isaurico.
A Palena in Calabria, beato Falco, eremita.
A Firenze, beato Giovanni da Salerno, sacerdote dell’Ordine dei Predicatori, che fondò il convento di Santa Maria Novella e lottò coraggiosamente contro gli eretici patarini.
Sul monte della Verna in Toscana, beato Giovanni da Fermo, sacerdote dell’Ordine dei Minori, che visse in solitudine domando il corpo con i digiuni e un mirabile spirito di penitenza.
A Londra in Inghilterra, beato Riccardo Bere, sacerdote e martire, che, su ordine del re Enrico VIII, morì per aver difeso la fedeltà verso il Romano Pontefice e il matrimonio cristiano insieme ai confratelli della Certosa della città, logorato per lungo tempo dalle disumane condizioni del carcere e dalla fame.
In una sordida galera ancorata nel mare al largo di Rochefort in Francia, beato Claudio Richard, sacerdote dell’Ordine di San Benedetto e martire, che, scacciato dal monastero di Metz durante la rivoluzione francese a causa del suo sacerdozio, fu gettato in una nave adibita a prigione, dove morì contagiato nel prestare assistenza ai detenuti malati.
A Salamanca in Spagna, beata Candida Maria di Gesù (Giovanna Giuseppa) Cipitria, vergine, che fondò la Congregazione delle Figlie di Gesù per collaborare nell’opera di formazione cristiana dei fanciulli.
A Barbastro sempre in Spagna, beato Fiorentino Asensio Barroso, vescovo e martire, che, fucilato dai miliziani durante la persecuzione contro la Chiesa, testimoniò con il proprio sangue quella fede che non aveva mai cessato di predicare al popolo a lui affidato.
A Barcellona sempre in Spagna, beati Ruben di Gesù López Aguilar e sei compagni, religiosi dell’Ordine di San Giovanni di Dio e martiri, che nella medesima persecuzione andarono incontro al Signore, uccisi in odio alla fede.
I loro nomi sono: beati Arturo (Luigi) Ayala Niño, Giovanni Battista (Giuseppe) Velasquez Peláez, Eugenio (Alfonso Antonio) Ramírez Salazar, Stefano (Gabriele) Maya Gutiérrez, Melchiade (Raimondo) Ramírez Zuluaga, Gaspare (Luigi Modesto) Páez Perdono.
Nella cittadina di Azanuy nel territorio di Huesca ancora in Spagna, beati Faustino Oteiza, sacerdote, e Fiorentino Felipe, religiosi dell’Ordine dei Chierici regolari delle Scuole Pie e martiri, trucidati per Cristo nella stessa persecuzione.
In località Argés vicino a Toledo ancora in Spagna, beato Guglielmo Plaza Hernández, sacerdote dell’Associazione dei Sacerdoti Operai Diocesani e martire, che spirò in questo giorno, vittima dello stesso combattimento.
Nel villaggio di Carcaixent nel territorio di Valencia sempre in Spagna, beato Germano (Giuseppe Maria) Garrigues Hernández, sacerdote dell’Ordine dei Frati Minori
Cappuccini e martire, che, nel corso della medesima persecuzione contro la fede, vinse i supplizi del corpo con la sua preziosa morte.